La lista degli atleti fiumani che hanno conquistato almeno una medaglia alle Olimpiadi estive è bella lunga. C’è chi lo ha fatto rappresentando la Croazia, chi difendendo i colori dell’ex Jugoslavia e chi ancora portando il tricolore italiano sul petto. Tra questi ultimi svetta il marciatore Abdon Pamich, oro nella 50 km a Tokyo 1964 e bronzo sulla stessa distanza a Roma 1960. Quest’anno ricorre il 60º anniversario di quella clamorosa impresa che vide Pamich trionfare sulle strade della megalopoli nipponica, che lo ha consacrato come uno dei marciatori più forti della sua epoca e consegnandolo per sempre alla storia dell’atletica leggera internazionale.
Per celebrare quel capolavoro di 60 anni fa, ma anche tutti gli altri trionfi raccolti durante la sua immensa carriera, al Palazzo municipale di Fiume si è tenuta una cerimonia speciale nel corso della quale gli è stata consegnata la targa che di fatto segna il suo ingresso nel Club degli olimpionici di Fiume in qualità di socio onorario. Un giusto e dovuto (e forse anche un po’ tardivo…) riconoscimento a una figura che ha scritto pagine indelebili della marcia e che porta la sua Fiume nel cuore, rimarcando in ogni occasione le sue origini e la sua fiumanità, anche al di fuori del contesto sportivo. Perché Fiume è casa e anche se la città di oggi non ha più nulla a che vedere con quella nella quale è nato e cresciuto, e che dovette lasciare da adolescente nel 1947, l’attaccamento alle proprie radici lo riporta puntualmente all’ombra della Torre civica. […]
Articolo completo sul sito del quotidiano fiumano La Voce del Popolo:
https://lavoce.hr/attualita/abdon-pamich-e-tornato-a-casa