Il cordoglio del vescovo di Embu, diocesi dove il sacerdote di origini istriane aveva operato. Giovedì scorso i funerali celebrati da monsignor Crepaldi
Trieste e Embu (Kenya) piangono le stesse lacrime per l’improvvisa morte, avvenuta la mattina di venerdì 13 maggio, di don Pietro Primieri, sacerdote di origini istriane, per ben 49 anni fidei donum nella diocesi di Embu. Nato a Oscurus (Buie d’Istria) il 29 giugno 1940, fu accolto nel 1948 nel Seminario di Trieste, città in cui fu poi raggiunto dalla famiglia nel 1955, nei difficili anni dell’esodo istriano. Dopo l’ordinazione sacerdotale nel 1965, don Piero, così lo chiamavano tutti, iniziò il suo ministero pastorale presso la parrocchia di San Vincenzo de’ Paoli, nella quale ha concluso la sua vita terrena, dopo il rientro dall’Africa nel 2019. Il 1970 fu l’anno di svolta: insieme a don Mario Alberti e don Giuseppe Passante, dopo una tappa a Londra per lo studio della lingua inglese, partì alla volta del Kenya dove visse il suo ministero come missionario prima nella parrocchia di Nguviu, vicino al Monte Kenya, e poi a Iriamurai.
Alla notizia della morte di don Primieri il vescovo di Embu, Paul Kariuki Njiru, ha inviato un messaggio pieno di affetto: «Possa Dio Onnipotente concedere al suo caro e fedele servitore la vita eterna nel Suo Regno Celeste. Piangiamo la sua morte. Eravamo veramente figli di Embu e ci mancherà molto questo grande eroe della fede». Un titolo, quello di eroe della fede, che è stato scritto, nel giorno del congedo dalla missione di Iriamurai, su uno scudo da guerriero consegnatoli in quella occasione dalla comunità dei fedeli. Grato il ricordo di Nives Degrassi, presidente dell’Associazione di Cooperazione Cristiana Internazionale (Accri), che ha accompagnato il cammino della missione triestina in Kenya: «Il suo impegno missionario non si è concluso con il rientro in Italia, ma è proseguito anche qui, nel consiglio direttivo dell’Accri e nella formazione dei futuri volontari per il Kenya. Incoraggiava sempre tutti noi a operare per il dialogo, la pace, la promozione della dignità di ogni persona e la fraternità con tutti i popoli».
La vocazione missionaria di don Primieri si è anche intersecata con la spiritualità dei Focolari. Così lo ricorda un esponente triestino del movimento fondato da Chiara Lubich, Silvano Magnelli, che lo ha incontrato il giorno prima della morte: «Ho ritrovato il suo sguardo autentico da innamorato dei fratelli africani, che ha amato per 50 anni, e da innamorato di Gesù, al cui sogno di un mondo unito ha dedicato la vita con grande generosità». I funerali saranno celebrati oggi alle 10.30 nella parrocchia di San Vincenzo de’ Paoli a Trieste. A presiederli l’arcivescovo Giampaolo Crepaldi.
Luisa Pozzar
Fonte: Avvenire – 19/05/2022
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