ROMA\ aise\ – Qual è la posizione del Governo italiano in merito all'ingresso della Croazia nell'Unione europea? E in che modo il Governo intende tutelare i nostri connazionali che vivono ancora oggi in Istria, Fiume e Dalmazia, una volta acquisito lo status di cittadini comunitari? A volerlo sapere è Fabio Rampelli, deputato, che nella seduta di ieri ha presentato una interrogazione al Ministro degli Esteri.
"Lo scorso 25 aprile – ricorda Rampelli – il Parlamento europeo ha esaminato una relazione sui progressi compiuti dalla Croazia nel 2006; nel provvedimento si prende atto dell'esistenza di un idoneo quadro giuridico per la protezione delle minoranze come pure di un chiaro impegno per l'integrazione delle minoranze nel sistema politico".
Nella relazione, ricorda il deputato, "viene ricordata l'importanza di garantire un'adeguata rappresentanza di queste minoranze nell'amministrazione pubblica, nelle forze di polizia e nella magistratura, nonché la parità di trattamento nelle questioni economiche e proprietarie; il Parlamento europeo chiede, altresì, che venga messo a punto a tutti i livelli dell'amministrazione statale croata un piano d'azione concreto per assicurare una rappresentanza proporzionale delle minoranze, come stabilito dalla Legge costituzionale e con adeguate disposizioni di monitoraggio".
Infine, "viene richiesto alla Croazia di autorizzare l'acquisto di proprietà immobiliari da parte di cittadini dell'Unione europea, fatta eccezione per le zone escluse, sfruttando appieno e tempestivamente le procedure esistenti; tali obiettivi, del resto, sono già previsti nell'Accordo di stabilizzazione e di associazione con la Croazia".
A fronte di tutto ciò, però, ha rilevato l’onorevole, "anche solo recentemente si sono riscontrati alcuni episodi di violenza contro i cittadini italiani residenti in Croazia, i quali ancora oggi vivono in un contesto di risentimento, diffidenza e discriminazioni a causa della loro nazionalità".
Per questo, Rampelli chiede di sapere "quale sia la posizione del Governo italiano in merito all'ingresso della Croazia nell'Unione europea e in che modo intenda tutelare i nostri connazionali che vivono ancora oggi in Istria, Fiume e Dalmazia, una volta acquisito lo status di cittadini comunitari". (aise)