CAPODISTRIA\ aise\ – A pochi giorni dalla visita del premier Romano Prodi in Slovenia, nel corso della quale incontrerà anche la comunità italiana dei comuni costieri, l’Unione degli Istriani scrive al Governo denunciando non soltanto l’assenza di risposte concrete e di risultati rispetto ai temi essenziali discussi ai tavoli di confronto riaperti a gennaio scorso, ma anche per sollecitare il presidente del Consiglio affinché "trovi il coraggio di essere conseguente alle parole del suo ministro degli Esteri D’Alema che nel corso della prima visita a Lubiana di inizio anno, aveva dichiarato che la questione dei beni abbandonati e dei risarcimenti deve essere risolta discutendone con le famiglie interessate degli esuli".
Non usa mezzi termini il presidente dell’Unione degli Istriani che nella lettera scrive a Prodi affermando che "incontrare la comunità italiana in Istria per sostenere le loro illimitate richieste di finanziamento, rasentando Trieste e senza nemmeno avere il coraggio di confrontarsi con gli esuli sulle loro problematiche mai prese in esame sul serio, che da quei territori sono stati cacciati ed hanno la priorità assoluta, significa solo una cosa: ripudiarli!".
"È oramai chiaro a tutti", continua Lacota, "che solo l’Europa, unitamente ad una disinibita denuncia dell’Italia, della Slovenia e della Croazia presso le istituzioni internazionali potranno forse ristabilire un minimo di dignità alla parola giustizia ed è proprio questo che stiamo facendo da mesi a questa parte, avendo capito e compreso appieno la portata degli inganni e la gravità della situazione".
La Slovenia è uno dei Paesi dell’Unione Europea che verrà "monitorato" da uno studio commissionato dall’UE per la questione delle proprietà confiscate, che dovrà anche indicare possibilità e modalità di restituzione dei beni nazionalizzati ai cittadini. E l’Unione degli Istriani preannuncia una serie di iniziative durante il semestre di presidenza sloveno dell’Ue.
"Saremo obbligati a richiamare l’attenzione internazionale sulle nostre problematiche", avverte Lacota, "ed abbiamo già messo in cantiere varie iniziative, fra cui conferenze e convegni anche presso il parlamento Europeo. E la prima", anticipa, concludendo, Lacota, "sarà proprio una grande fiaccolata che inaugurerà la sparizione dei confini: un corteo che partirà da Piazza Unità, dove ci saranno gli annunciati festeggiamenti, raggiungerà il valico di Rabuiese e si concluderà a Capodistria". (aise)