Un padre che è stato fante della Grande guerra, rimane in Istria finalmente italiana al termine del conflitto, si sposa a Gallesano, ma poi è costretto a tornare in Puglia con la famiglia di fronte alla campagna di terrore scatenata dalle milizie comuniste jugoslave. Un fratello partigiano che combatte il nazifascismo e cade in battaglia dopo essersi trovato a fronteggiare il nazionalismo dei “compagni” croati, i quali ostentano la bandiera rossa, però auspicano l’annichilimento della comunità italiana in Istria, anche ove essa rappresenta la maggioranza della popolazione. Altri fratelli trascinati dalle correnti dell’Esodo giuliano-dalmata fino in Australia mentre il protagonista di questa storia intraprende una carriera lavorativa e di rappresentanza sindacale che lo porterà a svolgere incarichi di alto livello all’interno della Uil.
Non si tratta del copione di un film, bensì della vita vissuta di Aldo Pugliese, presidente del comitato provinciale di Taranto dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, raccontata a Ciro De Angelis che ha curato la pubblicazione “Aldo Pugliese. Da profugo istriano a leader sindacale”, realizzata con il contributo del Centro di Documentazione Multimediale della cultura giuliana, istriana, fiumana e dalmata. Presentato all’edizione 2021 della Bancarella. Salone del libro dell’Adriatico orientale, questo libro di piacevole lettura è stato recentemente presentato pure a Roma, presso la Biblioteca San Marco del Quartiere giuliano-dalmata nell’ambito di una conferenza organizzata dal comitato romano dell’Anvgd.
In entrambe le occasioni molto apprezzato è stato l’intervento di Giorgio Benvenuto, il quale ha scritto la prefazione dell’opera. Prima della presentazione romana i due relatori sono stati accompagnati dalla Prof.ssa Donatella Schürzel (presidente del comitato provinciale) e altri dirigenti Anvgd in una visita dell’ex villaggio giuliano-dalmata, potendo così apprezzare le recenti iniziative intraprese dal coordinamento delle associazioni del territorio per riqualificare il quartiere dal punto di vista storico, turistico e culturale.
Lo storico leader nazionale della Uil, proveniente come Pugliese dai ranghi metalmeccanici, condivide con l’ex segretario regionale di tale sigla sindacale oltre alla passione per la rappresentanza dei lavoratori anche un passaggio della propria esistenza connesso a Pola. Per Pugliese si è trattato del periodo trascorso nella città dell’arena dopo aver abbandonato con la famiglia la natia Gallesano nell’attesa dell’imbarco sulla motonave Toscana che li avrebbe portati a Venezia. Benvenuto, invece, era figlio di un ufficiale della Marina Militare, per cui nacque a Gaeta, ove era dislocato il padre nel 1937, per poi trasferirsi immediatamente nella piazzaforte polesana. Nelle tremende giornate successive all’armistizio dell’8 settembre 1943 il padre era in convalescenza dopo un’operazione, mentre il giovane Giorgio si trovava con il resto della famiglia in Abruzzo presso parenti e fu così particolarmente difficoltoso ricomporre il nucleo famigliare. Benvenuto, il quale conserva ancora un ricordo meraviglioso della sua infanzia istriana, ha dimostrato di conoscere le questioni del confine orientale, anche perché parallelamente al sindacato ha mosso i suoi primi passi in politica nelle fila del Partito Socialista Italiano, in cui era ancora forte una componente patriottica di matrice mazziniana (in primis Nenni, volontario della Prima guerra mondiale) che viveva l’antagonismo con i comunisti anche sul piano del patriottismo. Quando poi tra fine anni Novanta e primi anni Duemila Benvenuto approdò in Parlamento (dapprima come Deputato, quindi come Senatore), i suoi collegi di elezione a Torino comprendevano anche il quartiere di insediamento della cospicua comunità giuliano-dalmata trapiantata nel capoluogo piemontese e non erano mancati momenti di incontro e di reciproca conoscenza.
Lorenzo Salimbeni
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