TRIESTE Finisce con la consapevolezza di portare a casa un pezzo di storia che nemmeno i libri ancora raccontano adeguatamente, e tra qualche polemica, poi smorzata, il viaggio nella civiltà istriano-dalmata organizzato dal Campidoglio per 196 studenti delle scuole romane.
A scatenare gli animi di numerosi studenti e professori, un opuscolo distribuito sabato sera dal Campidoglio al termine dell'incontro tra il sindaco Gianni Alemanno, l'assessore capitolino alla Scuola, Laura Marsilio e gli studenti, in cui, sulla quarta di copertina, è disegnato un uomo legato con il filo di ferro ad una falce e martello. Titolo del depliant «1945 la nascita dello stato comunista jugoslavo: la logica del terrore», di Paolo Sardos Albertini, della Lega Nazionale, principale associazione degli esuli.
L'ora tarda di ieri non ha permesso a studenti e insegnanti di leggerlo. Ma stamani qualcuno ha tuonato contro quell'immagine: «Non è un'immagine all'insegna della pacificazione – dice indicandola la professoressa di filosofia e storia al Convitto nazionale Silvia Fasciolo – è un'immagine che si commenta da sola ma confido nello spirito critico dei nostri ragazzi». Sulla stessa linea la professoressa di storia del Marco Polo: «Non è un'immagine di conciliazione».
Anche gli studenti vogliono dire la loro, come Andrea dello Scientifico Newton: «Mi sono rifiutato di leggerlo. Il viaggio è stato bello ma si è concluso con un colpo basso squallido».
Stefano del Galileo Ferraris prova a dare una spiegazione: «Forse chi l'ha scritto voleva dare il senso di ciò che hanno passato gli esuli ma, essendo la falce e il martello un simbolo usato anche ai giorni nostri, non mi è sembrata una buona idea. Il sindaco Alemanno ha detto che dobbiamo essere uniti nella diversità, ma quest'immagine evoca odio e non è coerente con ciò che ci è stato detto in questi giorni».
Immediata la reazione di Alemanno che, in viaggio verso Roma, ha chiesto di ritirare l'opuscolo «perchè non adatto come materiale didattico. Lo sostituiremo con il libro che avevamo scelto originariamente di dare agli studenti ma che non è mai arrivato. In ogni caso – conclude – non l'avevo letto, è rimasto sul tavolo ieri sera e per errore è stato distribuito».
Si giustifica l'assessore Marsilio: «Abbiamo avuto lo scrupolo di dare qualcosa agli studenti visto che non era arrivato il libro che volevamo regalare loro. Comunque il nostro è un work in progress, abbiamo solo l'intento di migliorare. Oltre a coinvolgere le associazioni – conclude – chiameremo anche storici». Molti studenti, infine, si sono chiesti il perchè del fatto che il delegato del sindaco per la memoria, Claudio Procaccia, sia arrivato soltanto ieri a Trieste «quando praticamente la sua presenza non era più necessaria».
Polemico Francesco Storace, segretario nazionale e capogruppo in Campidoglio de La Destra. «Perchè al sindaco di Roma da fastidio che un opuscolo associ la tragedia delle foibe al comunismo? Pure su questo fa marcia indietro? Ma dove ha intenzione di arrivare con la falsificazione della Storia?».