Gli Stati dell’Unione europea hanno approvato le conclusioni inerenti all’allargamento e hanno espresso il benvenuto alla Croazia, quale nuovo membro dal primo luglio del 2013. Con l’approvazione delle conclusioni da parte del Consiglio per gli affari generali, composto dai ministri degli Esteri o da quelli per le questioni europee degli Stati membri, sono state adempite tutte le formalità necessarie per la sottoscrizione del contratto di adesione della Croazia all’UE.
“Il Consiglio accoglie con soddisfazione la fine dei lavori inerenti al Contratto di adesione, saluta il parere positivo espresso dalla Commissione europea del 12 ottobre del 2011, l’approvazione del Parlamento europeo del primo dicembre del 2011 e dà via libera alla firma del trattato il 9 dicembre a Bruxelles. Nell’attesa della ratifica, il Consiglio è lieto di poter accogliere la Croazia come nuovo membro dal primo luglio del 2013”, si legge nelle conclusioni della sessione del Consiglio.
Nel testo si esprime pure soddisfazione perché la Croazia ha felicemente concluso le trattative il 30 giugno del 2011, “il che rappresenta un passo storico sulla via della Croazia verso l’UE e costituisce un impulso per la prospettiva europea dei Balcani occidentali, a condizione che tali Stati continuino sulla strada delle riforme”.
Il Consiglio europeo ha confermato che la Croazia ha conseguito un alto grado di preparazione in vista dell’entrata nell’UE, ma ha anche esortato Zagabria a perseverare negli sforzi per risolvere tutte le questioni apete, soprattutto quelle inerenti al sistema giudiziario, ai diritti fondamentali, alla giustizia, alla libertà, alla sicurezza e alla concorrenzialità di mercato. Inoltre, gli Stati membri dell’UE hanno accolto con favore la volontà della Croazia di continuare a sviluppare i valori europei nell’Europa sudorientale e, soprattutto, la determinazione della Croazia nell’asserire che le questioni bilaterali non devono ostacolare il processo di avvicinamento degli Stati candidati.
Il Consiglio si attende che la Croazia “continui a svolgere un ruolo attivo nella collaborazione regionale, inclusi i settori quali il ritorno dei profughi, la collaborazione giudiziaria e l’amministrazione dei confini”. Infine, i ministri europei hanno auspicato che la Croazia perseveri nella risoluzione delle questioni bilaterali e regionali, basandosi sui passi avanti già compiuti. Però hanno espresso rammarico per le recenti dichiarazioni e misure che potrebbero mettere in forse l’importante questione della rappacificazione e dei processi ai criminali di guerra, invitando i leader politici ad astenersi da tali dichiarazioni e misure, attenendosi agli obblighi che la Croazia si è assunta durante le trattative”. Infine, il Consiglio ha sottolineato che “la piena collaborazione con il Tribunale dell’Aja rimane una questione importante”.
(fonte “La Voce del Popolo” 7 dicembre 2011)