Ecco la posizione del CDM di Trieste dopo l'atto intimidatorio di questa mattina.
Una semplice lettera, da ricordare o da dimenticare. Lunedì mattina è stata recapitata una busta bianca chiusa, con francobollo e timbro postale, al CDM (Centro di documentazione Multimediale per la Cultura Giuliana Istriana Fiumana e Dalmata) con sede a Trieste, con un foglio e una polvere bianca, che in un biglietto veniva definita antrace. Sappiamo che cos’è l’antrace, sappiamo che fa parte di quel sedicente nuovo terrorismo, sottile e impalpabile come la polvere che manda al destinatario, per veicolare messaggi se non di vera paura almeno di tensione.
Bene, scopo raggiunto. Ed ora? Perché al CDM. Un indirizzo a caso? E se così non fosse. Nella trappola del mittente cinque donne che il lunedì mattina hanno aperto l’ufficio, e la lettera, al quinto piano di via Fabio Filzi e hanno coinvolto immediatamente la Polizia, i Vigili del Fuoco, l’Unità Sanitaria. Ora sarà loro compito stabilire gli estremi del caso. Alla stampa il compito di informare perché la gente sappia riconoscere in tempo debito il pericolo, perché possa reagire immediatamente, per non cadere nel tranello.
Non si sa ancora che tipo di sostanza contenesse veramente la lettera, ma ciò che offende è la minaccia generica, che lascia alla fantasia del singolo, o del gruppo di donne in questo caso, la facoltà di trovare delle spiegazioni. Una su tutte: come può costituire una minaccia un centro che si occupa principalmente di cultura, quella giuliano-dalmata, in Italia e nel mondo, cercando di recuperare la civiltà di un popolo, il ricordo di una bellezza che era parte della loro realtà e che è diventata veicolo di comunicazione con gli altri in tutto il globo. Bellezza delle città, della natura, delle tradizioni. Il CDM ne parla sul suo sito www.arcipelagoadriatico.it, e lo fa anche durante La Bancarella, il Salone del Libro dell’Adriatico orientale che organizza da due anni coinvolgendo intellettuali di tutta l’area d’interesse giuliano-dalmata, lo fa durante le sue conferenze su libri e autori. Se tutto questo è una minaccia per qualcuno, o se c’è qualcosa di sbagliato, ebbene, lo indichi, chiaramente. Per quanto ci riguarda, anche in questa triste giornata, abbiamo continuato a lavorare, a produrre altre testimonianze perché è questo il nostro compito. E non cediamo ai ricatti, per tanto la lettera l’abbiamo già dimenticata!