Amelia Ornella Mandich, nata a Fiume il 23 gennaio 1928 da Alberto e Ana Boric, nel mese di marzo del 1950, ottiene i documenti per emigrare in Australia, mentre si trova esule in Liguria. La ricerca presente si basa sui documenti custoditi nell’Archivio di Arolsen, in Germania, ossia un Centro internazionale di documentazione sulla persecuzione nazista, con vari documenti nel web diffusi da poco, compresi quelli dell’assistenza dell’Intenational Refugee Organization (IRO), per emigrare nei Paesi d’Oltreoceano.
Orfana di padre e nubile, l’italiana Amelia chiede di partire con la mamma Ana Boric, che era nata nel 1898 a Brinje, nella regione croata della Lika e di Segna, sotto l’Impero Austro-Ungarico. Ana Boric è in possesso del decreto rilasciato dalle Autorità jugoslave in seguito a opzione esercitata a Fiume del 2 marzo 1949, n° 26.365. La mamma raggiunge la figlia in Liguria solo nel 1949, quando le autorità jugoslave la lasciano uscire.
Amelia potrebbe lavorare in qualità di “impiegata contabile e stenodattilografa”. Il modulo per chiedere l’assistenza dell’IRO è su carta intestata dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Zara, Comitato provinciale di Genova (ANVGZ). È la denominazione della prima forma associativa di aiuto agli esuli che, dopo il 1948, diviene Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (ANVGD).
Ha studiato a Fiume Amelia, diplomandosi, nel 1944, alla locale scuola commerciale. Fino al 1945 è stata senza lavoro, poi è assunta come impiegata alla Unione Metallurgica di Fiume. Nel settembre 1947 inizia il suo esodo da Fiume e si ferma a Trieste, dove lavora come impiegata, abitando in Via Commerciale 40, fino al 30 giugno 1948. Poi si sposta a Busalla (GE), in Liguria, fino al 1° maggio 1949 e, infine, si trasferisce a Mulinetti di Recco (GE) in Via Gaggianego, da dove, il 30 agosto 1949, dattilografa e firma la sua domanda all’IRO, per emigrare sul modello dell’ANVGZ, come già scritto. Amelia ha scritto e firmato la sua domanda di opzione della cittadinanza italiana a Busalla il 27 giugno 1948. Busalla è una ridente cittadina ligure e qui nell’immediato dopoguerra circa 3.000 profughi nell’arco di cinque anni – soprattutto fiumani e lussignani – si sistemarono per cercare lavoro a Genova, o per emigrare all’estero.
È fortunata Amelia, perché l’esaminatore della sua domanda di espatrio nella casella di “Paese di cittadinanza” segna: “Undetermined VG” (Non determinato Venezia Giulia). Nella casella del “Gruppo etnico” l’analista dell’IRO scrive e ci fa pure un cerchietto: “Croat VG” (Croato Venezia Giulia), così Amelia è dichiarata “eligible” (idonea). Potrà partire con la mamma per l’Australia, come da richiesta. Si ricorda che le risposte negative (“ineligible” = non idoneo) erano dovute al fatto di essere “italiano”, quindi non “sotto il mandato dell’IRO”.
Cenni di riferimento
– Domanda di assistenza IRO di Amelia Ornella Mandich su carta intestata dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Zara, Comitato Provinciale di Genova e altri documenti, 1948-1950, Archivio di Arolsen (D) nel web.
– Petra Di Laghi, Profughi d’Italia. 1943-1955. Il dramma dei giuliano-dalmati dalle foibe ai centri di raccolta. L’accoglienza a Genova e in Liguria, Genova, Erga Edizioni, 2019.
Ringraziamenti – Oltre agli operatori e alla direzione degli Archivi di Arolsen, si ringrazia l’artista Daniela Fattori, di Udine, per la gentile concessione alla diffusione del suo disegno e collage intitolato “Guardami 15082022DAN”. Il disegno è legato ad un testo scritto dall’Autrice. Nell’estate 2022 è stato recitato in un pubblico spettacolo nel bosco di Soffumbergo, Comune di Faedis (UD). Ci è sembrato intonato al caso studiato della ventenne Amelia Ornella Mandich di Fiume, esule in Liguria, che vuol partire per l’Australia, forse per dimenticare i malanni del Novecento europeo.
Grazie all’architetto Franco Pischiutti (ANVGD di Udine) e al geometra Claudio Ausilio (ANVGD Arezzo) per la collaborazione alla ricerca.
Note – Progetto e attività di ricerca di: Elio Varutti, Coordinatore del gruppo di lavoro storico-scientifico dell’ANVGD di Udine. Networking di Girolamo Jacobson e E. Varutti. Lettori: Claudio Ausilio (ANVGD di Arezzo), Igor Mandich (ANVGD di Genova), Sergio Satti, Mauro Tonino (ANVGD di Udine) e il professor Enrico Modotti. Copertina: Daniela Fattori, Guardami 15082022DAN, disegno e collage, 2022, particolare (courtesy dell’artista) [immagine di copertina].
Ricerche per il blog presso l’archivio dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia (ANVGD), Comitato Provinciale di Udine, che ha la sua in via Aquileia, 29 – primo piano, c/o ACLI. 33100 Udine. – orario: da lunedì a venerdì ore 9,30-12,30. Presidente dell’ANVGD di Udine è Bruna Zuccolin. Vicepresidente: Bruno Bonetti. Segretaria: Barbara Rossi. Sito web: https://anvgdud.it/
Fonte: Varutti Elio3 – 08/12/2022