Come ogni anno, in occasione della 95a adunata nazionale degli Alpini, che si terrà a Vicenza il 10-11-12 maggio 2024, i Gruppi Alpini di Fiume, Pola e Zara (affiliati alla Sezione ANA di Venezia a suggello del legame tra la Serenissima e la sponda orientale dell’Adriatico) ricorderanno con una Santa Messa i loro commilitoni “andati avanti” ed i caduti di tutte le guerre.
La funzione si terrà sabato 11 maggio alle ore 18:00 nella Chiesa di Santa Maria dei Servi (Piazza delle Biade, 23 – Vicenza) e sarà officiata da Don Roberto Domenighini, Cappellano del Gruppo Alpini di Fiume.
Il conto alla rovescia è partito pubblicamente con la presentazione ufficiale, nel salone d’onore di Palazzo Folco a Vicenza, della grande Adunata del 10-12 maggio prossimi.
Dopo l’enorme lavoro svolto nei mesi scorsi (e ancora tutt’altro che concluso) in concerto con amministrazioni, istituzioni, questura, prefettura, Ulss, Protezione Civile, Truppe Alpine, enti, associazioni locali e nazionali, l’Associazione Nazionale Alpini e Adunata Alpini 2024 hanno voluto ringraziare per il supporto ricevuto e augurare buona, indimenticabile Adunata a tutti.
Dal canto loro, le autorità che hanno prima chiesto e ora accolto il maxi-evento hanno espresso grande emozione e grande attesa. Il sindaco di Vicenza Giacomo Possamai ha definito l’Adunata “una festa, ma anche un’occasione unica di memoria, di trasmissione di valori, di riflessione e di cultura” e, in una città “bellissima e allegra grazie alle 30 mila bandiere che la vestono” ha invitato i vicentini a farsi trovare pronti: “che ognuno ci metta il suo pezzetto”.
A questo proposito sia il primo cittadino che Maurizio Pinamonti, presidente di Adunata Alpini 2024, hanno ribadito che un evento di tale portata, che movimenta 400 mila persone in tre giorni, inevitabilmente comporta qualche piccolo sacrificio per i residenti, cui si rivolge l’appello a portare pazienza e, come ha esortato Pinamonti, a “non subire l’Adunata, ma viverne la travolgente atmosfera”.
Cappello alpino in testa, il presidente della Provincia di Vicenza Andrea Nardin ha dichiarato di volersi godere al 100% un’Adunata che fin da subito è stata definita “di Vicenza e delle sue terre”, terre dalla fortissima storia, tradizione e vocazione alpina. E poiché “non è pensabile un mondo senza Alpini, questa Adunata più che mai deve essere sì festa, ma anche veicolo di valori importanti, che siano radice ma anche foglia per il futuro”.
Sulla stessa linea l’assessore alla Sanità della Regione Veneto, Manuela Lanzarin, la quale ha ricordato che “la Regione c’è e ci sarà sempre a fianco degli alpini, che costituiscono una risorsa e un collante sociale fondamentale per i nostri territori, continuando a perpetuare memoria e costituendo esempio di spirito di servizio”.
“Sono orgoglioso di ospitare la 95a Adunata Nazionale Alpini –ha affermato Lino Marchiori, presidente della Sezione ANA Vicenza “Monte Pasubio” – in quella che è una città alpina di grande e lunga tradizione. Il lavoro è stato tanto, ma l’entusiasmo e l’impegno anche di più e ora, con quella che sarà una grandissima Adunata, Vicenza è cuore d’Italia”.
Dal canto suo il comandante delle Truppe Alpine, gen. c. a. Ignazio Gamba ha sottolineato lo strettissimo legame tra alpini in armi e in congedo, ricordando l’impegno spesso sinergico in moltissime occasioni, anche di intervento a favore della popolazione e ha invitato “a prendere in considerazione nel suo complesso il dettato costituzionale che se da un lato ripudia la guerra come soluzione delle controverse internazionali, dall’altro evidenzia che la difesa della Patria è un dovere sacro del cittadino e che le Forze armate sono un presidio fondamentale di sicurezza e democrazia”.
“Il motto di questa Adunata è Il sogno di pace degli Alpini –ha concluso il presidente nazionale di ANA, Sebastiano Favero- ed è un motto che viene dal cuore. A chi parla di contraddizione tra un corpo d’armi e il sogno di pace, rispondo che la pace si costruisce giorno dopo giorno, agendo. La nostra è un’associazione d’arma che fa volontariato e, nella memoria dei nostri veci, costruisce la pace, la costruisce nel fare. Soprattutto volontariato, appunto, con 2,4 milioni di ore spese al servizio della comunità, non solo nelle calamità e nelle emergenze. Non a caso il Summit mondiale dei Premi Nobel, nel 2019, ha assegnato all’ANA il premio L’Uomo di Pace, per l’impegno sociale e il sacrificio sempre dimostrati. E allora, bando alle polemiche, viva la pace e viva gli Alpini!”
Fonte: Associazione Nazionale Alpini