4 novembre, anniversario della vittoria italiana nella Prima Guerra Mondiale, un conflitto che per tanti italiani dell’Adriatico orientale (nonché mazziniani, garibaldini ed interventisti nel Regno d’Italia) significò la Quarta Guerra d’Indipendenza, necessaria per perfezionare il percorso risorgimentale di unificazione nazionale. I più giovani tra tali irredentisti abbadonarono la duplice monarchia già nell’estate del 1914 per non venire arruolati nell’imperial regio Esercito mobilitato per muovere guerra alla Serbia ed alla Russia.
Nel cimitero di Capodistria una lapide commemora i concittadini caduti come volontari irredenti del Regio Esercito in quella che i contemporanei chiamarono “la Grande Guerra”. Uno di questi nomi ricorda anche un giovane la cui salma non fu mai rinvenuta, facendo di lui il Milite Ignoto capodistriano.
In onore di questi morti domenica 31 ottobre nel cimitero di Capodistria si è svolta una breve cerimonia organizzata dalla Fameia Capodistriana ed iniziata nella chiesetta con una messa in ricordo dei defunti officiata da don Vascotto. Erano presenti tra gli altri Piero Sardos Albertini (Fameia Capodistriana), Renzo Codarin (Anvgd), Maurizio Tremul (Unione Italiana) e Mario Steffe (Comunità Autonoma Nazionale di Capodistria). [LS]