Anche Cornuda ha avuto un infoibato: ricordato il finanziere Fornasier

Foibe ed Esodo sono vicende che, grazie all’istituzione del Giorno del Ricordo, sono sempre più note alla maggioranza degli italiani. Il passaggio più importante è stato quello di contestualizzare tali tragedie dalla dimensione localistica alla scala nazionale, al fine di attuare il pieno recupero di una pagina di storia patria che risulta essere patrimonio comune non solo perchè ha riguardato migliaia di nostri connazionali autoctoni dell’Adriatico orientale.

L’esodo ha sventagliato istriani, fiumani e dalmati in oltre 100 Centri Raccolta Profughi in tutta Italia, isole comprese: ognuno di questi CRP ha avuto la sua storia di rapporti con la comunità locale, di diffidenze e di solidarietà, di reinserimento e di reciproca conoscenza, di perfetta integrazione e di salvaguardia di un patrimonio identitario.

Vittime dell’epurazione politica attuata dai partigiani “titini” nelle province che volevano annettere alla nascente Jugoslavia comunista, trucidati nelle foibe, deportati nei campi di concentramento jugoslavi, sequestrati dall’OZNA (la polizia segreta di Tito) o spariti nel nulla non stati solamente i rappresentanti dell’italianità giuliano-dalmata, ma anche insegnanti, impiegati, militari e uomini delle forze dell’ordine che si trovavano in quelle terre di frontiera per motivi di servizio ma provenivano da tutta Italia. Essi però rappresentavano uno Stato che l’espansionismo jugoslavo volevo sradicare dalla Venezia Giulia, dal Carnaro e da Zara e quindi caddero sotto i colpi della repressione.

Ricercatori locali ed autorità amministrative sono sempre più sensibili all’argomento e quindi affiorano nuove ricostruzioni delle vicende che portarono ad un’atroce fine concittadini scomparsi nella fase finale della Seconda guerra mondiale e vengono ricordati anche in maniera solenne.

A Cornuda, in provincia di Treviso, lo scorso 18 giugno è stato ad esempio inaugurato un monumento dedicato ai “Caduti delle Foibe” con particolare riferimento ai 97 finanzieri trucidati nella foiba di Basovizza:

«In particolare, tra le vittime dell’efferato gesto, la memoria è rivolta a Luigi Fornasier, originario di Cornuda, Sottobrigadiere della Guardia di Finanza, in servizio presso il distaccamento “Dogana” della Guardia di finanza di Trieste, il quale, nel maggio del 1945, fu catturato da partigiani titini, deportato e verosimilmente infoibato.

Foto: Guardia di Finanza Treviso

Alla cerimonia hanno preso parte, tra gli altri, il Comandante Regionale Veneto della Guardia di Finanza, Gen. D. Riccardo Rapanotti, il Comandante Provinciale di Treviso, Col. t.ST Francesco De Giacomo, il Sindaco di Cornuda, Dott. Enrico Gallina, unitamente ad altre autorità civili, militari e religiose, ad alcuni discendenti del Sottobrigadiere Fornasier e a una folta rappresentanza di finanzieri in servizio e in congedo.

[…] Al termine della cerimonia, il soprano Paola Feltrin ha eseguito la versione cantata della “Preghiera del Finanziere”, musicata nella prima metà del secolo scorso dal Maestro Antonio D’Elia, storico direttore della Banda del Corpo.

La cerimonia è stata l’atto di apertura, nella Marca trevigiana, delle celebrazioni connesse al 250° Anniversario di Fondazione della Guardia di Finanza» [articolo completo: Inaugurato a Cornuda il monumento dedicato ai caduti delle foibeTrevisoToday 21/06/2024]

Alla cerimonia era presente anche una rappresentanza del Comitato provinciale di Treviso dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia.

Lorenzo Salimbeni 

 

 

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