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Anche gli esuli hanno il loro Salone del libro (Il Piccolo 08 set)

Progetti editoriali che promuovono la cultura giuliano dalmata nelle sue diverse componenti, dall’arte alla storia, dalla letteratura alla dimensione turistico gastronomica, dalla poesia al teatro. Saranno questi i protagonisti della “Bancarella”, Salone del libro dell’Adriatico orientale ideato e organizzato dal Centro di documentazione multimediale della Cultura giuliana, istriana, fiumana e dalmata, giunto alla quarta edizione e in programma al Civico Museo della civiltà istriana, fiumana e dalmata, dal 16 al 19 settembre.

«L'intento del Salone – ha ricordato Renzo Codarin, presidente del Cdm – è anche quello di richiamarsi all'unità e alla ricomposizione del frastagliato mondo degli esuli, all'interno di una cultura nella quale si ha pieno diritto di cittadinanza. Trieste in questo senso è importante in quanto capitale morale dell'Esodo – ha aggiunto – ma non dobbiamo dimenticare che essa rappresenta anche l'approdo di quel mare Adriatico sul quale è stata traghettata la nostra storia prima che esistessero altre importanti vie di comunicazione a terra. Il variegato carnet dell’incontro – ha continuato – che comprende anche dibattiti sul significato di essere esuli oggi, il rapporto tra esuli e rimasti, i contenuti di storia giuliano dalmata nei testi e programmi scolastici offrirà l’occasione per riflettere sull’evoluzione di un popolo sparso». Alla realizzazione della “Bancarella” hanno contribuito la Fondazione CRTrieste, rappresentata ieri in sede di conferenza stampa, dal vice presidente Renzo Piccini e il Comune. In abbinamento a questa manifestazione ci sarà, nella stessa sede, la quinta edizione dell’Aperitivo con la storia, realizzato con il sostegno della Provincia. «Questa quarta edizione – ha ribadito Codarin – è caratterizzata da una corale partecipazione di enti e istituzioni che si occupano di progetti editoriali nell’ambito della cultura giuliano dalmata». Il concetto è stato riproposto anche dall’assessore comunale per la Cultura, Massimo Greco, evidenziando che «è il mondo dell’associazionismo a fungere da fulcro della manifestazione, la cui importanza è sottolineata dal fatto che oramai si è arrivati alla quarta edizione, creando così un inizio di frequenza che conferisce ulteriore prestigio e rilievo. Il Salone – ha proseguito Greco – non deve essere solo un momento di riflessione sulle tematiche del territorio, ma evidenziare che la storia dell’alto Adriatico e un grande tema per l’intero Paese». Alla presentazione hanno partecipato Dario Locchi, presidente dell’Associazione che raggruppa i Giuliani nel mondo, che sta per iniziare le celebrazioni per i 40 anni dalla fondazione e Rossana Poletti, del Circolo Jaques Maritain, enti culturali che contribuiscono anch’essi all’organizzazione del Salone.

In particolare il circolo Maritain allestirà due serate di spettacolo nell’ambito del progetto intitolato “La sera del dì di festa”, giunto alla 22.a edizione, con lo scopo di parlare ancora una volta di lingua e tradizione attraverso la musica, il racconto e la gastronomia. Di notevole ricchezza è il panorama delle esposizioni, curate dall’Irci, dall’Associazione Giuliani nel mondo, dallo stesso Cdm, dalla Comunità di Lussino e dalla sartoria Bernobi di Erminia Dionis. A completare il programma ci saranno anche dibattiti e incontri, che caratterizzeranno le giornate del Salone alle 10 e alle 22. Lo spazio “Bancarella” sarà gestito dalla libreria “Italo Svevo” all’interno del palazzo dell’Irci in via Torino.

Ugo Salvini

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