A Gattinara una roccia alta due metri per ricordare i martiri delle foibe
La struttura è stata collocata dalla sezione locale dell’Associazione nazionale arma di cavalleria con il Comune
Un monumento a Gattinara (provincia di Vercelli) per ricordare i martiri delle foibe e l’esodo dalle terre istriane. E’ stato inaugurato domenica nella piazza omonima, grazie alla collaborazione tra Comune di Gattinara e Associazione nazionale arma di cavalleria, sezione di Vercelli. «L’intitolazione di questo monumento – ha affermato il sindaco, Maria Vittoria Casazza – rappresenta un modo per ricordare il dramma che hanno vissuto gli italiani di quelle terre e anche di molti nostri concittadini che hanno trovato a Gattinara una nuova patria. Il dramma delle foibe è una tragedia che ha segnato la storia d’Italia. Ma per troppi anni, anche sui libri di storia, è stato taciuto questo avvenimento doloroso. Per questo ritengo doveroso da parte di un’amministrazione pubblica contribuire per ricordare queste vicende che hanno calpestato la dignità umana».
La cerimonia è stata particolarmente toccante, soprattutto quando il generale Umberto De Luca ha ricordato il suo esodo da Pola a soli otto anni sulle note del “Va pensiero” di Verdi. E’ stata preceduta dalla messa officiata dal parroco, monsignor Franco Givone nella chiesa parrocchiale; da qui il corteo ha raggiunto la piazza dedicata, nel 2008, ai Martiri delle foibe. Dopo l’alzabandiera è seguito lo scoprimento del monumento e la sua benedizione, seguita dalla preghiera ai Martiri delle foibe, composta nel 1955 da monsignor Antonio Santin, arcivescovo di Trieste e Capodistria. Hanno poi preso la parola il sindaco e il generale De Luca, che ha tracciato un quadro storico del confine orientale italiano, esponendo poi gli eventi e le modalità con cui è stata effettuata una vera e propria pulizia etnica della popolazione italiana.
Il monumento che ora campeggia in piazza Martiri delle foibe è un monolite di serizzo alto due metri, riportante la scritta “A perenne memoria dei martiri delle foibe 1943-1945 Istria, Dalmazia, Venezia Giulia”. Sul lato destro è stata creata una profonda incisione sulla roccia che rappresenta lo spaccato di una foiba. Alla base, una mano in bronzo che posa una rosa per ricordare i martiri delle foibe e l’esodo dalle terre istriane. E’ stato inaugurato domenica nella piazza omonima, grazie alla collaborazione tra Comune di Gattinara e Associazione nazionale arma di cavalleria, sezione di Vercelli. «L’intitolazione di questo monumento – ha affermato il sindaco, Maria Vittoria Casazza – rappresenta un modo per ricordare il dramma che hanno vissuto gli italiani di quelle terre e anche di molti nostri concittadini che hanno trovato a Gattinara una nuova patria. Il dramma delle foibe è una tragedia che ha segnato la storia d’Italia. Ma per troppi anni, anche sui libri di storia, è stato taciuto questo avvenimento doloroso. Per questo ritengo doveroso da parte di un’amministrazione pubblica contribuire per ricordare queste vicende che hanno calpestato la dignità umana».
Fonte: Notizia Oggi – 26/03/2022
Canegrate ricorderà per sempre i martiri delle foibe
Saranno dedicate ai martiri delle foibe e al ricordo dell’esodo istriano-dalmata, le nuove panchine sistemate dal Comune di Canegrate (provincia di Milano) in via Spluga.
Come diffuso in una nota, per decisione unanime del Consiglio comunale, l’intera area che negli ultimi tempi è spesso frequentata soprattutto da anziani, sarà intitolata ad una particolare quanto difficile pagina di storia: quella delle foibe e dell’esodo istriano-dalmata. Prossimamente vi sarà sistemata anche una targa, collocata su un leggio metallico. La targa avrà questa scritta: “Giornata del Ricordo – 10 febbraio – In ricordo dei martiri delle foibe e a memoria dell’esodo istriano-dalmata”.
Fonte: Sette News – 19/03/2022
Bologna, il Quartiere Porto – Saragozza si impegna per il Ricordo
Il Consiglio del Quartiere Porto – Saragozza (Bologna) ha invece approvato quasi all’unanimità una mozione presentata dal Consigliere Antonio Turchitto (FdI) che impegna
- a realizzare iniziative, incontri, dibattiti e tutto ciò che sia utile per rendere palese ai cittadini tale tragedia storica, coinvolgendo le associazioni di riferimento, nonché le autorità scolastiche, gli alunni di ogni ordine e grado affinché il 10 febbraio siano ricordati i Martiri delle Foibe, in ottemperanza alla disposizione di legge citata;
- a rinnovare la partecipazione di una rappresentanza del nostro Quartiere alla cerimonia di commemorazione presso il cippo in Via Don Sturzo, nel “Giardino Martiri dell’Istria e Venezia Giulia”, in occasione del giorno 10 febbraio di ogni anno.
L’unico voto contrario è arrivato da un rappresentante dell’estrema sinistra e spiace a tal proposito segnalare che in Puglia l’Anpi ha organizzato un ciclo di conferenze in cui Eric Gobetti, noto per le sue posizioni giustificazioniste riguardo le foibe e favorevoli all’abolizione del Giorno del Ricordo, ha avuto modo di parlare anche agli studenti, senza contraddittorio e senza coinvolgere un rappresentante dell’associazionismo della diaspora adriatica (ve ne sono anche in Puglia) in qualità di testimone.
Sulle foibe a scuola s’insegna la versione della sinistra radicale
Tour nelle scuole e negli spazi comunali in Puglia per lo storico Eric Gobetti, autore del controverso saggio “E allora le foibe?”. Così a scuola si minimizza la tragedia delle foibe
Vi ricordate di Eric Gobetti, lo storico autore del saggio “E allora le foibe?” (Laterza) che fece tanto discutere al momento della sua uscita? Come ha spiegato in alcune interviste, secondo Gobetti le violenze commesse dai partigiani jugoslavi non avevano una logica nazionale, né tanto meno “etnica”, bensì politica. Le vittime delle violenze avvenute dopo l’8 settembre erano principalmente rappresentanti dello Stato italiano, delle istituzioni del governo fascista. Erano fascisti. Quanto alle foibe di Basovizza, secondo lo storico non c’è certezza che siano realmente avvenute uccisioni in quella zona. Inoltre, di tutta la vicenda delle foibe, secondo Gobetti, si è fatto un uso strumentale subito dopo la Seconda guerra mondiale, in chiave anticomunista. Quanto al Giorno del Ricordo, istituito nel 2004, come ha spiegato in un’intervista a Left, “questa celebrazione rischia di vittimizzare i fascisti. Questo è il problema. Poiché le vittime sono fasciste, dunque i fascisti sono le vittime. Che hanno così la possibilità di diventarlo senza neanche affrontare le loro responsabilità”.
Tour di Gobetti organizzato dall’Anpi in Puglia per “minimizzare” le foibe
Poco importa se la legge del 2004 fu firmata dall’allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, che volle ricordare “coloro che perirono in condizioni atroci nelle foibe” e Giorgio Napolitano nel 2008 affermò che “le foibe furono pulizia etnica”: secondo lo storico preferito dall’Anpi e dalla sinistra radicale, non fu così. Ebbene, a fronte di una visione storica così “partigiana”, le sezioni provinciali dell’Anpi di Bari ben pensato di invitare lo storico Eric Gobetti in un tour in Puglia, proprio per presentare “E allora le foibe?“, phamplet peraltro stroncato da più di uno storico. Come riporta Libero, Gobetti sarà ospite in due scuole pugliesi, la mattina del 2 aprile nel liceo scientifico “Leonardo Da Vinci” di Bisceglie e la sera dello stesso giorno nella biblioteca del liceo artistico “Stupor Mundi” di Corato. Nel primo caso lo storico del fascismo presenterà il libro davanti alle classi quinte del liceo, nel secondo sarà accolto in uno spazio della scuola col benestare del preside e dietro proposta di una docente del liceo. Il problema è che tutti questi incontri in luoghi pubblici e davanti agli studenti si svolgeranno senza contradditorio alcuno. Nulla di nuovo: alla sinistra, solitamente, i contradditori non piacciono molto.
Il Comitato 10 Febbraio: “Vergognoso”
Secondo l’Anpi, il lavoro di Gobetti “affronta un tema alquanto complesso e spesso mistificato: quello della Foibe”. È una pagina di storia negli ultimi anni “strumentalizzata e spesso utilizzata per inopportuni revanscismi e nazionalismi ultra datati”. La memoria selettiva di qualche corrente politica, sottolinea l’Anpi, “non ci aiuta a capire la complessità di quella storia e neanche a fare piena luce sul periodo successivo ai Trattati di Osimo del 1975”. Non bastano tre Presidenti della Repubblica ad aver celebrato il Giorno del Ricordo, no: secondo l’associazione nazionale partigiani quella delle foibe è una “memoria selettiva”. Ed è questo che diranno agli studenti, che non potranno sentire l’altra campana. Insorge il Comitato 10 febbraio, intervistato da Libero: “È vergognoso che Gobetti parli nelle scuole senza che nessuno gli controbatta. Nonostante la commemorazione delle foibe sia un evento istituzionale, l’Anpi continua a minimizzare la tragedia. E crede di essere depositaria, a riguardo, della verità. Ma fare propaganda sulla pelle di morti italiani innocenti è molto triste”.
Roberto Vivaldelli
Fonte: Il Giornale – 24/03/2022
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Foibe: Tateo (Lega), inaccettabile tour negazionista Gobetti
“E’ assolutamente inaccettabile che lo storico Eric Gobetti, tristemente noto per le sue posizioni negazioniste sul dramma delle foibe, sia in tour nelle scuole e negli spazi comunali in Puglia diffondendo le sue posizioni che minimizzano questa tragedia storica del nostro Paese.
Appuntamenti organizzati dall’Anpi che danno risalto a posizioni tipiche della sinistra radicale, da sempre restia al ricordo di quegli italiani che furono vittime di quest’eccidio. Presenteremo nelle prossime ore un’interrogazione al Ministro dell’Istruzione per chiedere se non ritenga, come noi riteniamo, oltraggioso permettere a dei negazionisti di tenere questo genere di convegni nelle nostre scuole, che dovrebbero essere luoghi di conoscenza e non di censura“.
Così in una nota la deputata pugliese della Lega, Anna Rita Tateo.
Marco Principe
Fonte: Taranto Sera – 25/03/2022