(ANSA) – BRUXELLES, 1 GEN – Un ponte tra l'Europa e i Balcani: è soprattutto questo il ruolo che la Slovenia – da oggi presidente di turno dell'Ue – vuole ritagliarsi nei prossimi sei mesi, nella speranza di poter chiudere positivamente la spinosa questione del nuovo statuto del Kosovo. E di accelerare l'avvicinamento della Serbia all'Europa che conta. Intanto Cipro e Malta – con entusiasmo, ma anche con qualche preoccupazione – brindano al loro ingresso nel club di Eurolandia, che porta a quindici il numero degli Stati membri dell'Ue che adottano la moneta unica. "Un momento storico", lo ha definito il commissario Ue agli affari economici e monetari, Joaquin Almunia, che ha però più volte invitato i governi che adottano l'euro a vigilare sull'azione degli speculatori, sempre in agguato sul fronte dei prezzi. – LE SFIDE DI LUBIANA. Lubiana sarà la prima capitale dell'est a guidare l'Unione europea. Per il piccolo Paese ex-comunista – diventato indipendente nel 1991 ed entrato nell'Ue nel 2004 – la sfida è grande: risolvere molti dei nodi ereditati dalle presidenze tedesca e portoghese, scacciando la sensazione che il suo semestre sia solo un momento di transizione verso la presidenza francese che si insedierà all'inizio di luglio. Di certo uno dei nodi più delicati sul tavolo della presidenza slovena è quello del Kosovo, considerato dal ministro degli esteri Dimitrij Rupel la priorità assoluta per i prossimi sei mesi. La speranza del governo di Lubiana è quella di chiudere la vicenda dello statuto entro giugno, mettendo d'accordo tutte le parti interessate. Magari raggiungendo anche un'altro obiettivo che sta molto a cuore alla Slovenia: la firma dell'Accordo di associazione e stabilizzazione tra la Serbia e l'Unione europea. Non solo Balcani, però, nell'agenda della nuova presidenza Ue. Lubiana, infatti, accompagnerà la prima parte del processo di ratifica del nuovo Trattato europeo da parte degli Stati nazionali. Processo che dovrebbe concludersi entro il 2008. Obiettivo della Slovenia è quello di garantire che non ci siano ritardi in questo cammino, per non compromettere l'avvio delle riforme istituzionali previste in vista delle elezioni dell'Europarlamento fissate nel 2009. – NICOSIA E LA VALLETTA, TIMORI PER INFLAZIONE. A salutare l'ingresso di Cipro e Malta nella zona euro è innanzitutto proprio la Slovenia, che in Eurolandia è entrata appena lo scorso anno. "L'euro porta numerosi vantaggi nel settore delle imprese perché abolisce i costi non necessari e aumenta la competitività", ha dichiarato il ministro delle finanze, Andrej Bajuk, da oggi presidente di turno dell'Ecofin. Ma tra i cittadini di Malta e Cipro qualche timore c'é, legato soprattutto ai rischi inflazionistici connessi al cambio di moneta. In un momento, tra l'altro, in cui il tasso di inflazione ha rialzato la testa in tutta Eurolandia, superando la soglia del 3% e provocando un grido d'allarme sia da parte della Bce che della Commissione europea. Ma le preoccupazioni sono anche legate al supereuro, con i livelli record raggiunti dalla moneta unica su tutte le altre principali monete mondiali e le conseguenze non sempre positive sul fronte delle esportazioni. Almunia, però, rassicura ciprioti e maltesi: "L'euro ha dimostrato di portare stabilità dei prezzi e bassi tassi di interesse". Quindi l'invito rivolto a La Valletta e Nicosia perché proseguano "sulla giusta strada" per quel che riguarda le riforme economiche e sociali. Nelle due isole vigerà la doppia circolazione delle monete fino al prossimo 31 gennaio. Il tasso di cambio è 2,33 euro per una lira maltese e 1,71 euro per una lira cipriota. (ANSA)