(ANSA) – TRIESTE, 10 LUG – Italiani per tutti, ma non per l' anagrafe che per oltre 18 anni non è riuscita a scrivere sui documenti d' identità la loro esatta origine: nelle cittadine istriane e fiumane che fino al 1947 erano territorio italiano per poi passare alla ex Jugoslavia e, ancora dopo, a Slovenia e Croazia. Per risolvere il problema di migliaia di esuli italiani che non hanno mai accettato che sui loro documenti comparissero scritte come "nato nel 1946 a Pirano (Slovenia)" o "a Umago (Croazia)" è intervenuto il Ministero dell'Interno che – ha annunciato oggi il sottosegretario Ettore Rosato – ha attivato gli strumenti informatici per ovviare all'errore e 'restituire' agli esuli l' esatta indicazione della loro origine anche sui documenti d'identità. Rosato ha presieduto oggi, a Roma, il tavolo di coordinamento sulle questioni che riguardano gli esuli e che sono tuttora aperte. Presto – ha detto Rosato al termine dell' incontro – i singoli soggetti interessati "potranno, di loro iniziativa, recarsi presso il municipio di appartenenza e presso gli uffici dell'Agenzia della Entrate per ottenere la documentazione corretta". Rosato ha spiegato come la mancata applicazione della legge 54/89 – che già prevedeva la correzione dei documenti – sia stata determinata da una "erronea costruzione degli archivi informatici, sia a livello centrale che comunale, non essendo stata prevista la storicizzazione dei dati da trattare. Per porre rimedio a questo errore – ha aggiunto – sono stati composti due files, uno con tutti i comuni cessati e ceduti ai sensi del Trattato di pace del 1947, con la relativa data (15 settembre 1947) e i codici Istat e Belfiore, l'altro con i comuni passati alla ex Jugoslavia con il Trattato di Osimo, corredati dalle stesse informazioni". L'Unione degli Istriani ha "preso atto con soddisfazione di questo lavoro" ma – secondo il presidente Massimiliano Lacota – il tavolo "é partito dai punti più marginali di quelli posti dagli esuli, fra i quali – ha concluso – la restituzione dei beni abbandonati". (ANSA).