Giovedì 17 novembre scorso, presso la sala Dora Bassi a Gorizia, si è tenuta la conferenza di presentazione del libro “UNA VITA CON IL CAPPELLO ALPINO”, autore il Generale c.a. Silvio Mazzaroli, classe 1942, nato a Trieste, esule da Pola nel 1947, già Comandante della Brigata Alpina Julia. Nel corso della carriera militare ha ricoperto altri importanti incarichi a livello di Stato Maggiore dell’Esercito.
A fare gi onori di casa il Presidente della Sezione Paolo Verdoliva, che ha portato i saluti delle Penne Nere della Sezione di Gorizia, ha presentato l’iniziativa organizzata unitamente alla Presidente del Comitato provinciale di Gorizia dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia Maria Grazia Ziberna, con il patrocinio del Comune di Gorizia.
In particolare, dopo aver ringraziato il pubblico, il Sindaco di Gorizia Rodolfo Ziberna, ha portato i saluti istituzionali al pubblico presente in sala ed all’amico Silvio Mazzaroli per i tanti impegni comuni svolti nelle Associazioni degli esuli, tra cui direttore de “l’Arena di Pola”, mensile dell’Associazione Italiani di Pola e dell’Istria- Libero Comune di Pola in Esilio; presente altresì l’Assessore comunale alla Cultura Fabrizio Oreti.
Dopo i saluti, Verdoliva ha passato la parola alla Presidente Ziberna che ha inquadrato con la proiezione di alcune slide l’importante percorso di servizio del gen. Mazzaroli a favore delle Forze Armate e della nostra Nazione.
Ha passato poi il microfono al “libraio”, come si è definito, Edoardo Triscoli di Trieste, che ha posto alcune domande molto interessanti al Generale Silvio Mazzaroli, dalle quali ne è uscito un bel viaggio nei ricordi e nella storia di una vita militare vissuta intensamente sia negli anni trascorsi nei Reparti alpini che in quelli trascorsi quale diplomatico nei Balcani fino alle importante esperienze nelle prime missioni di pace in Mozambico ed in Kosovo, per terminare la sua carriera, ricca di riconoscimenti, da dove tutto è partito cioè da Trieste, ultimo incarico Comandante del Comando Esercito F.V.G. a Trieste.
Il generale nel fare un interessante excursus della sua vita, accompagnato dalla proiezione di alcune slide, ha raccontato attraverso le fotografie tanti aneddoti vissuti; vedi il periodo trascorso al Gruppo Conegliano dove alle sue dipendenze aveva l’artigliere Mauro Corona, soldato abbastanza indisciplinato, ma molto bravo a parlare con i “muli”, per passare ai tanti ricordi e le esperienze felici della sua carriera, come anche “la spina” che ci viene raccontata quando è stato “silurato” da Vice Comandante della missione in Kosovo.
Ha concluso la serata affermando alcuni concetti in una domanda “Cosa ha significato per me il cappello alpino?”: in gioventù un sogno da coltivare e un traguardo da raggiungere. Nell’età matura un simbolo da servire con dedizione, responsabilità ed onore. Sulla via del tramonto un modo di pensare e un costume di vita che in nessun modo potevano essere dismessi.
È stato un incontro appassionato, tenuto da un Uomo, un Alpino, sempre con la schiena dritta a difesa dei valori e degli uomini avuti sotto il suo comando.
Fonte: Sotto il castello [trimestrale della Sezione Alpini Gorizia] – 10-11-12/2022