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ANVGD Monza Brianza: obiettivo far riemergere la Storia

dal quotidiano online Il Cittadino MB del 2 febbraio 2011

Giovane, ma già con le idee chiare: a due anni dalla sua elezione a presidente del comitato brianzolo dell'Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (la cui sigla è ANGVD) è già riuscito a mettere in piedi un programma di tutto rispetto per non dimenticare il vergognoso eccidio delle foibe. Incontriamo Pietro Cerlienco, 25 anni, figlio di dalmati, che, in occasione del Giorno del ricordo il 10 febbraio, ha organizzato anche in città una serie di appuntamenti sotto il segno della cultura e della storia (le evidenziamo in alto la pagina, sulla destra, ndr).
Pietro è appassionato quando parla della sua gente e di quel periodo storico per troppo tempo archiviato.

Qual è l'obiettivo di questa iniziativa?

Mettere in piedi un programma di questo valore patrocinato da Comune e Provincia è testimonianza di un buon lavoro svolto in questi anni. Un lavoro di informazione e di sensibilizzazione con il solo obiettivo che la verità storica trionfi senza strumentalizzazioni politiche.

Perché intitolarla Fratelli dimenticati e terre perdute?

La risposta è ben espressa nella preghiera a Basovizza: “Nell'abisso fummo precipitati a centinaia, crivellati dal piombo e straziati dalle rocce. Nessuno ci potrà mai contare! Avidità di conquista, odio e vendetta, congiurarono e infierirono contro di noi. Essere colpevoli era la nostra colpa!”

Dopo 150 anni dall'Unità d'Italia è giunto quindi il momento di dar voce a chi è morto per la colpa di essere italiano?

E' giunto il momento di tirare fuori dal cassetto argomenti che per sessant'anni sono rimasti chiusi a chiave. E' ora di parlare di Norma Cossetto, medaglia d'oro al valore civile. O ancora di Palatucci, questore di Fiume, che ha salvato dai nazisti migliaia di ebrei, «giusto fra i giusti» morto nel campo di concentramento di Dachau e ricordato allo Yad Vashem in Israele.

Che cosa rappresenta per te questo anniversario?

E' un anniversario durante il quale è importante dar voce a chi per l'orgoglio di essere italiano è morto. Non a caso il 5 febbraio, di mattina, sarò a Reggio Emilia, con i parenti di Graziano Udovisi, unico sopravvissuto alle foibe, morto pochi mesi fa, per consegnare un riconoscimento voluto dai Giovani dell'ANVGD; il primo di numerosi progetti che vedranno protagonista anche Monza.

Barbara Apicella

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