Sono ormai consolidati i rapporti con gli italiani d’Istria intrapresi dalla Propordenone in sinergia con il Comitato provinciale di Pordenone dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia. Domenica 16 giugno è stata la volta della Comunità di Dignano d’Istria, bella cittadina impregnata della lingua, storia, architettura veneta e abitata ancora per circa il 20% da connazionali.
Il capoluogo friulano ha accolto con calore e in buon numero i dignanesi sotto la loggia municipale. Ai discorsi di benvenuto del Comune (Orsola Costanza), della Regione FVG (assessore Amirante), della ProPn (Benito Biasutti), dell’ANVGD (Gianni Giugovaz), ha risposto il presidente della Comunità degli Italiani di Dignano Maurizio Piccinelli che ha presentato l’esibizione del coro della Comunità.
È seguita la messa in duomo di San Marco celebrata con convinzioni dall’arciprete mons. Marson e animata in tutte le sue parti dalla stessa corale. Richiamato fortemente il valore della pace in Europa, di cui è monito la tragedia dell’Istria esule dopo il secondo conflitto mondiale. Il pranzo offerto sul Nonsel dalla Propordenone e la visita guidata del duomo e della Contrada Maggiore, nostro salotto veneto, ha concluso la giornata.
Con questa accoglienza la ProPordenone ha completato quanto vissuto in Istria giorni fa, il 30 maggio, nella visita (53 persone) compiuta proprio a Dignano. Qui il ricevimento della Comunità degli Italiani era avvenuto nel palazzo Bradamante, prestigiosa sua sede. Nell’occasione si era fatta tappa anche a Canfanaro e a Gallesano nel ricordo delle persecuzioni patite dal popolo istriano a iniziare da ottant’anni fa. Emblematiche furono allora le uccisioni di don Angelo Tarticchio di Gallesano e di don Marco Zelco a Canfanaro: l’uno ebbe la coronazione di spine (e l’infoibamento a opera dei titini), l’altro una morte innocente (per impiccagione da parte dei nazisti) dopo avere avuto una mistica visione del Cristo passo nell’ostensorio esposto in chiesa. Su questi due episodi martiriali ha dato testimonianza in duomo a Pordenone mons. Marijan Jelenic, emerito parroco di Dignano, che ha offerto due sue nuove pubblicazioni in tema.
Oggi le comunità degli italiani d’Istria abbisognano della vicinanza della Nazione Madre per continuare a trasmettere la storia, le tradizioni, la lingua, i valori della popolazione italiana autoctona. È a tale importante intento che la Propordenone vuole continuare a dare il proprio apporto.