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ANVGD propone di rinominare tutte le ”Via Tito” (Aise 23 apr)

ROMA\ aise\ – Dopo che la capitale slovena Lubiana ha deciso di dedicare, non senza polemiche, una via cittadina al maresciallo Tito, l’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia ha svolto uno studio su tutto il territorio nazionale, individuando tutti i Comuni italiani che nella loro toponomastica celebrano ancor oggi Josip Broz. Avendone trovati più del previsto, l’associazione diretta da Fabio Rocchi propone a questi comuni di rinominare le vie.

"Di sorprese ne abbiamo trovate tante, più del previsto", comunicano dall’Associazione. "Cominciamo dall’Emilia Romagna con Reggio Emilia, dove troneggia Via Josip Broz Tito: certo, un po’ in periferia, ma a ridosso di Via Gorizia, che non suona affatto bene. Le fa eco Parma con una Via Josip Broz Tito, anch’essa in periferia, affiancata a Via Anwar Sadat e Via Umberto Terracini. Torniamo in provincia di Reggio Emilia per segnalare una Via Josip Broz a Campegine e una Via Maresciallo Tito a Montecavolo, frazione di Quattro Castella. Anche la Lombardia si fa onore in provincia di Milano a Cornaredo con Via Maresciallo Tito. E fin qui sono le denominazioni che riportano indiscutibilmente al dittatore jugoslavo: consideriamo tutti bocciati questi Comuni".

"Ma il nome Tito – riconoscono dall’Anvgd – soprattutto in epoca romana era ben diffuso, cosicché siamo andati a controllare tutte le "Via Tito" in Italia per capire quali di queste sono riconducibili la famoso maresciallo. A Monserrato, in provincia di Cagliari, una Via Tito incastrata tra Via Traiano e Via Marc’Aurelio ci fa pensare che andiamo troppo in là nel tempo (promossa). Restiamo in Sardegna, a Ussana (Cagliari), dove Via Tito fa buona compagnia a Via Togliatti e Via Allende; nessun dubbio sull’origine della toponomastica: bocciata. Non si sottrae neanche il capoluogo sardo Nuoro, dove Via Tito collega Via Martin Luther King con Via Benedetto Croce; altra indubbia interpretazione: bocciata".

E ancora: "in Campania, a Parete (Caserta) Via Tito si trova tra Via Kennedy e Via Martin Luther King. Questo ci fa presagire che qualcuno ha preso l’ardire di considerare Tito ancor oggi un grande statista: bocciata. A Mondragone (ancora Caserta), Via Tito è più controversa, perché da un lato si accosta a Via Papa Giovanni XXIII e Via San Giustino, dall’altro a Via Marc’Aurelio e Via Appia Antica; optiamo per la versione "antica Roma": promossa. A Scampitella (Avellino) la situazione non lascia scampo, perché Via Tito ha nelle vicinanze Via Kennedy e Piazza Libertà; pessimo accostamento: bocciata. Torniamo su un’isola, stavolta in Sicilia. Ad Aci Sant’Antonio (Catania), Via Tito si trova insieme ad una serie di denominazioni collegate alla seconda guerra mondiale; indiscutibile collocazione: bocciata. A Palma di Montechiaro (Agrigento), Via Tito fa compagnia a Via Che Guevara e Via Mao Tse Tung; sfidiamo chiunque a vedere qui l’antica Roma: bocciata".

"Risaliamo in Calabria. A Rosarno (Reggio Calabria), Via Tito si affianca a Via Carlo Magno e, più in là, a Via Ottaviano: promossa. A Verzino (Crotone) non ci sono dubbi, perché a Via Tito fanno da contorno Via Carlo Marx e Via Pietro Nenni: bocciata. A Spezzano Albanese (Cosenza), Via Tito è collocata in un posto così sperduto che non è possibile capire l’origine della toponomastica: promossa. Anche la Puglia – proseguono – vuol dire la sua: verifichiamo. A Tricase (Lecce), Via Tito fa angolo con Corso Giulio Cesare: promossa. A San Nicandro Garganico (Foggia), Via Tito è parallela di Via Tiberio e Via Romolo: promossa. Ci avviciniamo alla capitale passando per Rieti, dove Via Tito si incastra tra Viale dei Flavi e Via Flavio Domiziano: promossa. Giungiamo così alla fine del nostro viaggio a Roma, promossa anch’essa perché Via Tito si trova tra Via Costantino e Via Giustiniano Imperatore".

Tracciando un "bilancio definitivo", l’Anvgd ha rilevato che sono 12 i Comuni italiani che "ancora esaltano Tito come grande statista del nostro tempo, ignorando completamente la tragedia da lui provocata contro gli italiani di Istria, Fiume e Dalmazia" e cioè Aci Sant’Antonio (Catania), Campegine (Reggio Emilia), Cornaredo (Milano), Nuoro, Palma di Montechiaro (Agrigento), Parete (Caserta), Parma, Quattro Castella (Reggio Emilia), Reggio Emilia, Scampitella (Avellino), Ussana (Cagliari) e Verzino (Crotone).

"A tutti questi Comuni – propongono dall’Anvgd – il consiglio di ripensare questa toponomastica, magari sostituendola proprio con una che ricordi il dramma dei giuliano-dalmati e i loro protagonisti, come già accaduto per centinaia di vie e piazze in tutta Italia". (aise)

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