(ANSA) – TRIESTE, 7 GEN – "Riconciliazione, ma non sulla pelle degli esuli": la chiede il presidente dell'Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (Anvgd), Lucio Toth. Secondo Toth, "le riconciliazioni si fanno con una giusta 'preparazione', come suggerisce il presidente croato Stipe Mesic, dopo un dialogo aperto, non ponendo condizioni preventive come Mesic fa. Il male assoluto è male assoluto. Non diventa meno male perché lo hanno compiuto partigiani comunisti. Vale per l'Istria, per la Cambogia, per la Polonia".
"Se non c'é riconciliazione senza pentimento – afferma Toth in una nota – altrettanto si deve dire per la restituzione dei beni espropriati. Preclusioni negative in partenza sono di ostacolo ad ogni possibilità di riconciliazione che gli esuli istriani, fiumani e dalmati sono i primi a chiedere. Ma che non sia fatta sulla loro pelle, come sulla loro pelle erano stati costruiti i 'buoni rapporti' tra l'Italia democratica e il regime totalitario di Tito". "Se il popolo italiano non è responsabile in quanto tale del fascismo – conclude Toth – come i popoli sloveno e croato non debbono pagare ancora le colpe del regime di Tito, non possono essere i giulianodalmati a pagarle da soli". (ANSA).