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ANVGD Torino: letture per l’estate

Il Comitato ANVGD di Torino tramite il suo sito internet consiglia alcune letture estive come il libro di Maria Luisa Molinari “Villaggio San Marco, Via Remesina 32, Fossoli di Carpi” della collana Quaderni di Fossoli. Villaggio San Marco Via Remesina 32 Fossoli di Carpi è uno dei tanti indirizzi ai quali per anni sono stati associate le residenze di molte famiglie esuli dall'Istria da Fiume e dalla Dalmazia. Dopo essere stato campo per prigionieri di guerra inglesi, dopo aver  funzionato come campo di transito per la deportazione in Germania  è stato centro di raccolta di personaggi compromessi con il regime fascista in attesa di epurazione, nonché di persone senza fissa dimora e senza documenti. Dal 1947 ha ospitato Nomadelfia, una comunità ispirata all'insegnamento del Vangelo dove Don Zeno Saltini ha cercato di dare una nuova famiglia a centinaia di bambini orfani o abbandonati, infine dal 1954 al 1970 ha accolto i profughi giuliano-dalmati.
L'esodo, i pregiudizi, il lavoro, l'assistenza, l'integrazione: un ottimo studio frutto di lunghe ricerche e di una ricca documentazione di Maria Luisa Molinari che diventa una delle centinaia di storie che costellano l'universo di 109 campi raccolta profughi sparsi su tutta Italia.

Un altro consiglio riguarda il volume "Tornerà l'imperatore – storia di una donna istriana tra guerra ed esodo" di Alessandra Fusco. Bruna ha 17 anni, lavora nella Fabbrica Tabacchi di Pola.
L'estate del 1939 inizia un viaggio che le fa conoscere in soli dieci anni l'amore, la maternità, il tradimento, la fame, la malattia. Me è una donna forte, orgogliosa così come tante donne d'Istria.
La storia di Bruna da voce a a una storia collettiva, quella della popolazione istriana, rimasta spesso avvolta nella nebbia dell'oblio o dell'indifferenza….. E' la storia di un intera popolazione costretta ad abbandonare la sua terra, vittima di scelte politiche che calpestano la sua volontà e dignità.
E' la storia di tante donne, senza mariti, “con i loro vecchi e i loro bambini. Donne dalle facce dure, senza più lacrime… donne costrette ad essere forti al di la di ogni umana possibilità”.

"Corso Alessandria 62". Il Centro Raccolta Profughi di Tortona fu uno dei maggiori che il nostro paese approntò alla fine della seconda guerra mondiale. Oltre ventimila persone lo attraversarono , chi proveniendo dall'Africa , chi da altri paesi dell'Europa , moltissimi dalle terre giuliano-dalmate. Molti lasciando Tortona rimasero in Italia , altri esularono all'estero , moltissimi scelsero di rimanere a Novi Ligure , Alessandria , Torino o nella stessa Tortona.
Questa ricerca , oltre a documentare la fatica dell'esilio e far risaltare i problemi drammatici dell'inserimento in un tessuto culturale e territoriale diverso e molte volte ostile , esalta l'identità degli Esuli giuliano-dalmati costretti dalle pulizie etniche ad abbandonare tutti i loro averi ed a ricominciare, il più delle volte , la loro vita da una squallida camerata di una caserma fatiscente. E ricominciare in quegli anni , significava anche imparare il dialetto di chi ti dava un lavoro.

"Sopravvissuti alle deportazioni in Jugoslavia" è una serie di testimonianze dirette che fanno luce sulla strategia persecutoria della Jugoslavia di Tito volta a piegare o eliminare gli elementi colpevoli di essere italiani e di voler restare tali. Polsi legati con il filo di ferro, calci, pugni, marce forzate, torture e morte: ecco le testimonianze di Mario Dassovich, Mafalda Codan, Luigi Drioli, Don Romano Gerichievich, Padre Albino Gomiero e Gino Gorlato sul “paradiso socialista jugoslavo”.

 

 

 

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