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arcipelagoadriatico.it – 150607 – Pesaro: Convegno sulla tradizione organaria dell’Adriatico

Si svolgerà il 22 e 23 giugno a Pesaro il convegno "Hydraulis, la storia organaria dell'Adriatico tra le due sponde del mare". Promosso dalla Provincia di Pesaro, e con il contributo dell'ANVGD, sarà ospitato nella Sala "Pierangeli". Lunghissimo l'elenco degli interventi previsti nei due giorni di lavori.
Hydraulis è il nome di un progetto di portata europea che riguarda la tutela e la valorizzazione del patrimonio degli organi storici di scuola veneta e che coinvolge regioni costiere adriatiche di diversi Paesi, – vale a dire Italia, Slovenia, Croazia, Albania e Grecia – storicamente permeate dall’egemonia artistica, culturale ed economica della Serenissima Repubblica Veneta.
Le città della Dalmazia, del Montenegro e della Grecia ionica, così come quelle delle regioni nord-adriatiche italiane conservano nelle loro chiese, pievi e monasteri, pregevoli Organi di Autori veneti.
L’entità e la eccezionale qualità di tale materiale è in buona parte sopravvissuta al tempo ed agli eventi della storia e costituisce oggi un patrimonio storico-culturale, un’importante eredità su cui impostare una strategia d’intervento che possa da un lato concorrere alla salvaguardia, ripristino e valorizzazione del patrimonio organario e dall’altro gettare le basi per una cooperazione di natura transfrontaliera tra Paesi diversi, ma che la storia per certi aspetti accomuna, e che vantano un punto di forza analogo su cui sviluppare azioni comuni.
L’idea progettuale comincia a prendere forma a partire dall’anno 2000, anno in cui si conclude un importante progetto di ricerca, finanziato dal Centro Regionale Beni Culturali della Regione Marche, denominato “Individuazione, inventarizzazione e documentazione degli Organi antichi delle Marche fino ai primi del Novecento”, volto a documentare – e di conseguenza tutelare, mancando un inventario ufficiale – l’entità del patrimonio di organi storici presenti sul territorio.
Tale iniziativa ha dimostrato come in effetti una buona parte del patrimonio organario regionale sia costituito da strumenti di scuola veneta, spesso in condizioni di maggiore integrità anche in rapporto a simili strumenti conservati altrove.
Gli esiti della ricerca, presentati in alcuni convegni di studio a carattere internazionale, suscitarono il vivo interesse da parte di Istituzioni di alcuni Paesi dell’Adriatico detentori di un analogo patrimonio. Ne sono seguiti una serie di contatti che hanno determinato uno scambio fattivo e duraturo di dati e di esperienze.
In numerose occasioni i referenti dei diversi Paesi hanno creato opportunità di incontro, dapprima spontaneamente ed in seguito in maniera più strutturata, fino ad arrivare alla predisposizione di un documento preliminare di adesione ad un partenariato, presentato all’incontro che ha avuto luogo a Treviso nel novembre 2004, finalizzato alla predisposizione di azioni comuni volte alla salvaguardia e tutela di tale patrimonio.
Hydraulis è un processo unitario di lungo respiro strutturato però in modo che ogni intervento possa essere suddiviso in fasi operative indipendenti tra loro, dimostrando pertanto anche una fattibilità nel breve termine.
L’area di intervento del progetto Hydraulis è costituita da una vasta zona che comprende i territori italiani delle regioni Marche, Emilia Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia e quelli costieri di Slovenia, Croazia, Montenegro, Albania e Grecia ionica.
Una zona estesa che coinvolge stati appartenenti all’Unione Europea dei quindici (Italia, Grecia, Slovenia) e tutta l’area dei Balcani – dei cosiddetti paesi di prossimità – già interessata da una serie di programmi dell’Unione.
Tutto il territorio è caratterizzato da un eccezionale patrimonio storico, culturale — per alcuni aspetti comune perché influenzato dalla domjnazione veneziana – ed ambientale, che rappresenta un potenziale elemento unificante di comprensione reciproca nei rapporti di partenariato.
Hydraulis dimostra come forte sia la vicinanza culturale tra questi paesi e quanto antica sia l’abitudine a rapportarsi, economicamente quanto culturalmente, tra le sponde dello stesso mare.
Al convegno prenderanno parte Palmiro Ucchielli, Presidente della Provincia di Pesaro Urbino; Simonetta Romagna, Assessore provinciale alle Attività Culturali; Giorgio Girelli, presidente Conservatorio "Rossini" di Pesaro; Emilio D'Alessio, del Forum delle città dell'Adriatico e dello Jonio; Gianfranco Gagliardi, European Cities of Historical Organs; Lucio Toth, Presidente ANVGD; Nenad Veselic, Radio Vaticana; Giuseppe Maria Pilo, Università Ca' Foscari di Venezia; Diego Cannizzaro, Istituto Musicale "Bellini" di Caltanissetta; David Bryant, Fondazione Cini di Venezia; Claudio Caretta, Soprintendenza Beni Culturali di Venezia; Margherita Gianola, Venezia; Mario Bjelanovic, Belgrado; Mauro Ferrante, Conservatorio "Rossini" di Pesaro; Egon Mihajlovic, Accademia reale del Montenegro; Giulio Gramegna, Università di Corfù; Giovannimaria Perrucci, Istituto Musicale "Pergolesi" di Ancona; Claudia Caldari, Soprintendenza Beni Culturali Urbino; Federico Pupo, Asolo Musica; Stefania Celli, Studio Sigma di Cagli; Sergio Chierici, Soprintendenza Beni Culturali Lucca Massa Carrara; Massimo Grandicelli, provincia di Pesaro Urbino.

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