Sotto il cielo azzurro filtrato dalla nuova piramide in vetro al centro della rinnovata Stazione centrale di Trieste, si è tenuta ieri mattina la cerimonia inaugurale per l’opera di riqualificazione di alcune importanti sezioni interne della struttura ferroviaria, operazione durata oltre due anni e costata più di 5 milioni di euro.
Modernità e architetture sorte tra i fasti della metà Ottocento si presentano così in una nuova veste integrata e arricchita dall’offerta di servizi commerciali quali una libreria, un supermercato, una farmacia e un negozio di accessori moda, che si affiancano al nuovo bar, aperto da qualche giorno, posto nei pressi della prima uscita dai binari.
Il nuovo volto della Stazione centrale è stato disegnato dalla società Centostazioni, responsabile della valorizzazione e gestione di 103 edifici ferroviari sul territorio nazionale e cofinanziato dalla Rete Ferroviaria Italiana (azionista pubblico di Centostazioni) e da Archimede 1, (compagine azionaria privata con capofila Save).
All’inaugurazione non è mancata praticamente nessuna delle autorità locali, chiamate a partecipare ai discorsi ufficiali o presenti tra il pubblico. Ad aprire, con piglio deciso anche sulle mancanze del trasporto pubblico locale, è stato il primo cittadino Roberto Dipiazza, che, con il Governatore Riccardo Illy, (intervenuto invece in chiusura), ha condiviso alcune espressioni in merito all’importanza di Trieste come snodo fondamentale verso l’Est, a partire dalle connessioni carenti con la vicina Lubiana, raggiungibile in auto in circa un’ora e in treno in almeno tre, a causa delle linee ferroviarie risalenti al 1850 e misuranti circa 160 chilometri.
Dopo le parole della presidente della Provincia di Trieste, Maria Teresa Bassa Poropat, si sono alternati susseguentemente gli importanti ospiti “esterni”, ovvero il Presidente delle Ferrovie dello Stato Innocenzo Cipolletta, l’Amministratore delegato del Gruppo, Mauro Moretti, e l’Amministratore delegato di Centostazioni Paolo Simioni, nonché il presidente della Save-Aeroporto Marco Polo Venezia, Enrico Marchi.
Cipolletta, Moretti e Simioni hanno coralmente accennato alle possibilità e necessità di sviluppo del Corridoio V, rammentando che l’Alta velocità ha sostanzialmente più senso guardando all’ est Europa, essendo qui l’area demograficamente più concentrata rispetto che ad occidente.
Mauro Moretti, Amministratore Delegato di Ferrovie dello Stato, ha anche affermato che l’opera realizzata “è un ulteriore tassello nel vasto mosaico delle attività del Gruppo tese a un complessivo ammodernamento della rete, degli impianti e dei mezzi ferroviari” mentre Paolo Simioni, Amministratore Delegato di Centostazioni, ha aggiunto che “A Trieste, una delle stazioni più importanti del nostro network, oggi è concretamente visibile la nuova idea di stazione che stiamo promuovendo negli interventi in corso in tutta Italia: trasformare gli edifici ferroviari in piazze urbane in cui è possibile vivere in modo innovativo e funzionale l’esperienza del viaggio e il proprio tempo libero”.
L’intervento di riqualificazione è stata effettivamente ingente ed ha interessato una superficie di circa 5.400 metri quadrati, comprendendo la valorizzazione e il recupero della storica Sala Reale, attraverso la ripavimentazione ed il restauro dei motivi originali, dei rivestimenti lignei e dei fregi dell’epoca di costruzione. E’ stata realizzato inoltre, in considerazione del più ampio intervento di riqualificazione promosso dal Comune di Trieste nell’area circostante, un nuovo accesso laterale sul lato di Viale Miramare e Via Flavio Gioia, oltre alla sopraccitata creazione del nucleo centrale composto da una “piazza” protetta da una piramide in vetro e legno lamellare. Questo nuovo cuore funzionale della stazione, è destinato anche ad occasioni d’incontro o per ospitare eventi, con il pavimento realizzato in pietra locale di Aurisina, alternata a Repen, in corrispondenza dei dodici grandi pilastri in pietra naturale e acciaio che circondano lo spazio centrale.
Nei mesi a seguire inserimento progressivo, tutto intorno alla piazza, di nuovi servizi ubicati in strutture trasparenti di vetro e acciaio, tra cui, oltre alla libreria James Joyce, una cioccolateria, un'edicola, un punto informazioni turistiche, una parafarmacia (visibile già oggi) ed altre attività in via di allestimento.
Tra le opere funzionali , troviamo il rifacimento della biglietteria secondo un nuovo layout in stile aeroportuale, dalle linee più eleganti e leggere e nuova collocazione nei locali di architettura ottocentesca situati a sinistra dell’atrio storico.
Emanuela Masseria