L’estate 2012 batte quella del 2011, in quanto a turismo culturale. E l’Arena di Pola non fa neanche più notizia nel riconfermarsi campionessa tra gli ammiratori: 285.111 mila sono state le persone che hanno acquistato il biglietto d’ingresso nel periodo che va dal 1.mo gennaio e fino alla fine del mese di settembre 2012, allo scopo di vedere la monumentalità ed apprenderne la storia. Non si contano, in detta statistica, le decine di migliaia di spettatori che hanno occupato l’anfiteatro per assistere agli spettacoli. In base a segnalazione del direttore del Museo archeologico istriano (MAI), Darko Komšo, il numero delle visite registrate fino alla fine del mese scorso ha già raggiunto quello complessivo dell’intero 2011. Ergo, a voler snobbare il buon tornaconto, ci si potrebbe anche permettere il lusso di chiudere la porta del torrione d’ingresso fino alla fine del 2012, mantenendo comodamente gli incassi al medesimo livello dell’anno passato.
Sempre interessante, poi, analizzare la struttura di coloro che si sono accomodati da ospiti nel salotto dell’Arena: dei 285.111 arrivati nei primi nove mesi (contro i 270 mila dell’anno scorso), ben 259.407 sono stranieri, mentre i visitatori nostrani si sono presentanti in 25.704. Ne scaturisce che ad aumentare gli incassi all’ingresso hanno contribuito esclusivamente i turisti provenienti dall’estero, perché nell’anno passato non sono stati più di 242 mila, mentre quelli provenienti da tutta la Croazia erano in 27.852, ossia duemila in più. Tradotto in percentuale, l’aumento degli stranieri è del 7 per cento, mentre il calo dei nazionali è dell’8 per cento.
Da gennaio a settembre è andata decisamente bene pure nel caso del Museo archeologico, le cui esposizioni permanenti sono state passate in rassegna da 7.793 interessati all’apprendimento della storia più remota del territorio attraverso le sue testimonianze materiali. Si tratta del 7 per cento in più rispetto alle visite (7.283) registrate nel medesimo periodo del 2011. Il rapporto numerico tra i visitatori stranieri e nostrani rispecchia l’analoga situazione per l’Arena. Mentre i croati sono giunti in 2.209 (l’1,5 per cento in meno in confronto al 2011), gli stranieri si sono presentati alla grande: 5.584 (nella misura del 10 per cento in più), invece dei 5.047 del 2011.
Presente quale nuova valida offerta sul mercato culturale di Pola, la Chiesa-galleria dei Sacri Cuori si è quindi dimostrata più che invitante. Addirittura 13.837 visitatori battono eccome i 4.992 dei nove mesi nell’anno passato. Qui un problema risolvibile: la chiesa sconsacrata e rivissuta in bella veste monumentale non risulta ancora ben segnalata sugli itinerari turistici. Se il numero dei turisti stranieri è aumentato da 2.140 a non più di 3.060 unità, quello dei visitatori di casa è lievitato da 2.852 a 10.777. Va anche evidenziato che la ressa dei nostrani è dettata in particolare dalle comitive di scolari e studenti. Merito particolare dell’esposizione gastronomica “Ki sit ki lačan – Chi sgionfo chi afamà”, che fino ai primi giorni di ottobre ha collezionato 6.275 curiosi in materia di cibarie e storia delle tradizioni culinarie del luogo. Senza ombra di dubbio, il direttore del Museo istriano (istituzione che ha realizzato il progetto assieme alla Coordinazione dei Musei d’Istria), afferma che mai una mostra in Istria ha visto convogliare un così grande numero di visitatori.
Risultato promettente e che stimola a vagliare la possibilità di allestirla a Trieste o in altre città italiane, come a Zagabria e in altri Paesi dell’area balcanica limitrofa.
Andiamo a Nesazio, in quel di Altura. Sito archeologico decisamente fuori mano. Eppure le escursioni in direzione dell’ultima roccaforte histrica prima della romanizzazione, sono sempre più numerose: 6.489 visitatori (primi nove mesi) nel 2012 e 5.895 (comunque non pochi) nel 2011. L’aumento è del 10 per cento. Stranieri sempre in prima fila: 4.528.
Fanalino di coda, tra tante monumentalità ammirate, invece, il Tempio d’Augusto. Sicuramente inflazionato su tutte le fotografie scattate dai villeggianti, però quando si tratta di versare il pedaggio per l’ingresso è un altro conto: 5.100 visitatori sono pochi in confronto dei 5.772 dell’anno passato. Vero, anche, che il monumento è aperto solo durante i mesi più caldi.
(fonte “la Voce del Popolo” 9 ottobre 2012)