ANVGD_cover-post-no-img

Armenia, in mostra 3.000 anni di storia del popolo dell’Arca – 24mar15

 

Una terra di cui poco si sa, ma ricca di storia e di cultura. Un popolo che nel corso della storia ha sofferto molto, riuscendo inesorabilmente a rialzarsi. Alla millenaria civiltà armena e alla capacità di resilienza del suo popolo è dedicata la mostra ”Armenia. Il Popolo dell’Arca”, ospitata dal 6 marzo al 3 maggio nel Salone Centrale del Complesso del Vittoriano a Roma. Un omaggio, come ricorda l’ambasciatore armeno in Italia, Sargis Ghazaryan, in omaggio alle vittime del genocidio – di cui il 24 aprile cadrà il centenario – ma anche ”una grande occasione per celebrare la rinascita del popolo armeno”. Un viaggio, racconta a margine della presentazione il diplomatico, ”attraverso i tremila anni di storia della civiltà armena, al confine tra Occidente e Oriente conosciuti, attraverso la metafora dell’Arca”, (emblema di forza contro tutte le avversità e che secondo la tradizione, scampata al diluvio, sarebbe approdata sul monte Ararat, ndr). Esposti, nelle sette sezioni in cui si articola l’esposizione, ci sono reperti archeologici, codici miniati, opere d’arte, illustrazioni, documenti e materiali multimediali che consentono al pubblico di scoprire la lingua armena e il suo alfabeto. Tra i pezzi più preziosi, una croce in pietra del VI-VII secolo, la croce con reliquie di San Giorgio del 1746 e il Vangelo della Regina Mlke, risalente all’anno 862 e custodito a Venezia, nella Biblioteca dei Padri Mechitaristi di San Lazzaro.
A cogliere al meglio il messaggio e a meglio sintetizzare lo spirito di questa mostra, spiega Ghazaryan, è l’Omeliario di Mush, risalente al 1205 e custodito sull’isola di San Lazzaro.

 

LEGGI L’ARTICOLO

http://www.ansa.it/nuova_europa/it/notizie/rubriche/turismo/2015/03/05/armenia-in-mostra-3.000-anni-di-storia-del-popolo-dellarca_50e2e574-195b-46a6-87ea-012511adb714.html

 

0 Condivisioni

Scopri i nostri Podcast

Scopri le storie dei grandi campioni Giuliano Dalmati e le relazioni politico-culturali tra l’Italia e gli Stati rivieraschi dell’Adriatico attraverso i nostri podcast.