Dopo decenni di forzato isolamento e la coraggiosa rinascita degli anni novanta, la componente italiana in Dalmazia ha l'occasione per compiere davvero un salto di qualità. Il sogno, a lungo accarezzato, della nascita dell'asilo italiano nel capoluogo della Dalmazia settentrionale, sembra ora davvero sul punto di avverarsi. Dovrebbe, infatti, essere costituita già in autunno la prima sezione in lingua italiana presso uno dei due asili pubblici croati operanti a Zara. Forse negli ultimi anni alcuni avevano, persino, perduto la speranza di veder realizzato l'obiettivo strategico dell'apertura di una scuola materna pubblica in lingua italiana in Dalmazia. Le difficoltà incontrate finora nella realizzazione di questo progetto non inducevano, di certo, all'ottimismo. Eppure alla fine si intravede un barlume di luce in fondo al tunnel.
La decisione di procedere alla creazione di una sezione italiana in uno dei due asili croati della Città è chiaramente una soluzione di compromesso che però non modifica essenzialmente la portata del risultato che si vuole conseguire: la riapertura di un asilo pubblico della CNI a Zara. Cambiano le forme, l'autonomia rimane un obiettivo futuribile, ma la sostanza tutto sommato non subisce modifiche di rilievo. L'importante, dopo decenni di vuoto assoluto nel campo dell'istruzione pubblica in lingua italiana in Dalmazia, è quello di muovere il primo passo. Per quanto timido possa sembrare, questo passo rappresenta un progresso che, senza esagerazioni retoriche, possiamo definire di respiro storico.
Per l'etnia è un'occasione straordinaria che le permetterà di veder ulteriormente riconosciuto il suo ruolo. È molto importante pure il fatto che il programma della costituenda scuola materna CNI si svolgerà con gli stessi criteri e standard didattico-pedagogici previsti per tutti gli altri asili della minoranza o sezioni italiane, già operanti in Istria e a Fiume.
Di grande rilievo pure la decisione che la Città provveda all'assunzione di due educatrici abilitate all'insegnamento (quindi in possesso del titolo di studio necessario) e appartenenti alla comunità nazionale italiana o in possesso di una perfetta conoscenza della lingua italiana. E, infine, non va scordato che l'ipotesi di una cofondazione tra l'Unione Italiana e la Municipalità di una scuola materna della CNI autonoma non è stata abbandonata. Potrà essere eventualmente perseguita in futuro anche in considerazione del numero degli iscritti e dell'attività didattica svolta dalla costituenda sezione italiana.
La rinascita della minoranza a Zara, come ben sappiamo, non è certo un fatto isolato in Dalmazia. Spalato procede pure con coraggio da due decenni a questa parte, a Lesina e Ragusa non manca la volontà di rilancio. E anche in Montenegro la componente italiana nell'area delle Bocche di Cattaro sta rialzando la testa, grazie anche a un clima favorevole alla convivenza culturale. La Comunità degli Italiani di Cattaro vuole essere parte integrante della CNI dell'Adriatico orientale e può godere del pieno sostegno dell'Unione Italiana.
Dario Saftich