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Atteso dal Vaticano il nuovo vescovo di Trieste (Il Piccolo 12 giu)

di PIERO RAUBER

Filosofo e teologo per formazione, esperto di welfare e dialogo fra i popoli per conto della Chiesa cattolica, cui ha scelto di dedicare la vita. In prima linea, da segretario in carica del Pontificio Consiglio di Giustizia e Pace, nella stesura della terza enciclica di Benedetto XVI – la «Caritas in veritate», la cui firma papale è attesa il 29 giugno – che dovrebbe toccare temi di profonda attualità sociale come la crisi globale e le sue ripercussioni sui sistemi economici e, soprattutto, sulla vita reale delle famiglie.

L’identikit di uno dei cervelli più fini del Vaticano, monsignor Giampaolo Crepaldi, corrisponde a quello che sta per diventare – stando a più fonti romane, anche se l’ufficialità non arriverà prima di inizio luglio – il successore del vescovo Eugenio Ravignani nel ruolo di prefetto della Chiesa a Trieste. A partire, presumibilmente, da settembre. Quando cioè saranno passati ormai oltre venti mesi dalle dimissioni per limiti d’età dello stesso Ravignani.

Il nome di monsignor Crepaldi – classe 1947, nativo di Villadose, paese di 5mila anime in provincia di Rovigo – circola da tempo negli ambienti ecclesiastici come possibile nuovo vescovo di Trieste. Ma sinora accanto a questa si facevano altre ipotesi, da quella dell’isontino padre Enzo Poiana fino a monsignor Mario Toso, il rettore della Pontificia università salesiana. Circa un mese fa, secondo alcune indiscrezioni, Crepaldi avrebbe persino provato a declinare la proposta giuliana, poco propenso nei confronti di una prospettiva che dalla capitale di Romana Chiesa lo consegnerebbe alla periferia. Altre indiscrezioni, recentissime, suggeriscono al contrario che Crepaldi terrebbe in grande considerazione la destinazione triestina: vescovo ”titolare”, è stato ordinato nel 2001 da Giovanni Paolo II ma è di fatto un vescovo senza diocesi. E l’esperienza pastorale giungerebbe dunque per lui come un vuoto da colmare, al di là degli incarichi di prim’ordine già ricoperti fin dal decennio 1985-94, quando fu direttore dell’Ufficio nazionale della Cei per i problemi sociali e il lavoro. Poteva esserci, questo sì, l’alternativa di Udine. Arcivescovile. Ma quella sede è vacante da soli sei mesi, non da diciotto. La priorità del Vaticano al momento è Trieste.

In queste ultime ore, così, il futuro della guida della Curia locale pare essersi definitivamente concentrato proprio sull’ipotesi Crepaldi. Lo scrive usando non il condizionale bensì l’indicativo – e la notizia è stata subito rilanciata dall’agenzia di stampa Agi – il giornalista Marco Tosatti, vaticanista dal 1981 che collabora da Roma con il quotidiano La Stampa per il quale cura il blog ”San Pietro e dintorni”. Qui si parla di un imminente valzer di incarichi per il Vaticano. Un giro di nomine che ha una sua ragion d’essere, in quanto legato proprio all’esaurimento di un preciso mandato: quello affidato da Benedetto XVI al Pontificio Consiglio di Giustizia e Pace per l’enciclica «Caritas in veritate». Il 29 giugno il Papa la firmerà, nei giorni successivi ne diffonderà i contenuti. Contestualmente è annunciato il ricambio dei vertici di tale Consiglio, di cui Crepaldi è il segretario. Il numero due, il braccio destro del presidente, il cardinale Renato Raffaele Martino. Il quale andrà in pensione: per sostituirlo il Papa avrebbe già scelto Robert Sarah, segretario della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli. Al posto di Crepaldi invece andrebbe lo stesso Toso, salesiano così come il segretario di Stato di Ratzinger, il cardinale Tarcisio Bertone.

Chiarito – a meno di clamorose sorprese – il ”chi”, resta da scoprire il ”quando”. L’ufficialità, anche negli ambienti triestini, è attesa verso la prima decade di luglio. Il 26 giugno, infatti, monsignor Ravignani partirà alla volta di Lourdes per guidare il consueto pellegrinaggio diocesano di una settimana a bordo del Treno Violetto dell’Unitalsi. E la forma vuole che comunicazioni di rilevanza non avvengano con il vescovo fuori sede. Dopodiché il nuovo presule della Curia avrà quattro mesi per prendere servizio. Da vedere anche se il cardinale Martino andrà immediatamente in pensione, lasciando o meno a monsignor Crepaldi il compito di gestire il passaggio di consegne al nuovo presidente del Pontificio Consiglio durante l’estate. In caso contrario c’è chi non esclude che il vescovo designato arrivi a breve nel capoluogo giuliano per prendere i primi contatti sul campo. È presumibile ad ogni modo che il suo insediamento avvenga in concomitanza con l’inizio dell’anno pastorale, a metà settembre.

 

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