Qualche giorno fa la solita marmaglia di “guardiani della democrazia” ha messo in scena i soliti collaudati atti intimidatori verso un gruppo volenteroso di giovani artisti i quali, a Bergamo, stanno preparando lo spettacolo teatrale “Rumoroso silenzio”.
Lo spettacolo, scritto e diretto da un ragazzo poco più che diciottenne, Luca Andreini, è ispirato alla tragedie delle Foibe e dell’Esodo giuliano-dalmata, drammi cominciati nel ’43 e proseguiti ben oltre la fine della Seconda guerra mondiale.
Questi atti vandalici di un teppismo rozzo e violento, che si ripetono qua e là per l’Italia con sempre maggior frequenza, sono il segno di una volgarità interiore, di animi deboli e succubi di una macabra nostalgia per i regimi totalitari del Novecento e della loro efferatezza. Infatti, è nota in psicologia l’attrazione morbosa del sangue e degli aspetti più orridi della violenza umana. Per questo, in fondo, questi vigliacchi si rendono complici dei massacratori delle Foibe e di chiunque, come i terroristi di oggi, vogliono imporre la loro visione della storia con la paura e l’intimidazione politica.
La questione Giuliano-Dalmata è una Memoria condivisa nella società civile che non sarà di certo negata da qualche nostalgico della violenza ideologica.
La Federazione delle Associazioni degli Esuli Istriani, Fiumani e Dalmati esprime solidarietà al giovane regista Luca Andreini ed a tutti i suoi collaboratori. Così come esprime solidarietà a coloro che si impegnano a trasmettere, giorno dopo giorno e nonostante episodi come questi, l’insegnamento della profonda civiltà ereditata dalla vicenda umana patita nel Confine Orientale d’Italia.
Si prenda esempio da un Popolo il quale, anziché abbassare la testa, ha pagato i debiti di tutta l’Italia uscita perdente dalla Seconda guerra mondiale e, con grande dignità, ha saputo trasmettere la propria storia e la propria civiltà come un lievito dentro una società civile sempre più consapevole.
Addolora che da parte delle Istituzioni locali non sia stata manifestata alcuna presa di distanza verso questi gravi atti di violenza, così come ferisce che non sempre da parte delle Istituzioni locali non sia stata espressa alcuna solidarietà verso queste nuove generazioni che approcciano senza pregiudizi l’arte, la storia e la verità, offrendo, al contempo, una testimonianza di senso civico e profonda maturità.
Antonio Ballarin
Presidente della Federazione delle Associazioni degli Esuli Istriani, Fiumani e Dalmati