È stato con grande orgoglio che il presidente del XXII Congresso Nazionale dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia Mauro Runco ha riaperto i lavori stamane dando lettura delle motivazioni delle due medaglie che la Presidenza della Repubblica ha conferito all’ANVGD con riferimento al progetto culturale Dante Adriaticus e al congresso stesso per rappresentare la vicinanza istituzionale del Quirinale.
Impossibilitato a intervenire, il Presidente della Federazione delle Associazioni degli esuli istriani, fiumani e dalmati Prof. Avv. Giuseppe de Vergottini ha inviato un messaggio di saluto in cui ha riconosciuto l’impegno e la passione che contraddistingue l’ANVGD fin dalla fondazione nel 1947. Molto sentito e cordiale è stato il messaggio inviato dal Presidente del Consiglio della Regione Veneto Roberto Ciambetti, il quale ha espresso parole di ammirazione per il legame con la terra natia e l’amore patrio che l’ANVGD incarna nella sua azione di difesa dell’identità e della libertà. È intervenuta di persona la neoeletta Senatrice Francesca Tubetti, desiderosa di salutare «chi mi ha insegnato tanto, a partire da Rodolfo Ziberna»: pur non avendo collegamenti di famiglia con l’Esodo, la conoscenza di esuli e parenti di infoibati le ha fatto prendere l’impegno di far conoscere la storia del confine orientale italiano. Il Sindaco di Gorizia Rodolfo Ziberna appunto, figlio di esuli e già Presidente nazionale ANVGD, ha ricordato che «noi siamo patrioti, italiani due volte: per nascita e per scelta; grazie a Presidenti come Barbi e Toth abbiamo altresì imparato prima di tutti ad avere una visione europea». Il primo cittadino del capoluogo isontino ha voluto infine esprimere ai congressisti l’affetto di una città in cui il 20% degli abitanti è costituiti da esuli o loro discendenti.
Molto apprezzato è stato l’intervento del Presidente della Lega Nazionale, l’Avv. Paolo Sardos Albertini (intervenuto assieme al fratello Piero, Presidente della Famia Capodistriana, associazione degli esuli da Capodistria), il quale ha ben delineato il percorso dell’associazionismo adriatico: dopo lunghi anni di testimonianza è venuta la fase della conoscenza, in cui ha svolto un ruolo cardine l’istituzione del Giorno del Ricordo, mentre oggi «dobbiamo avere la consapevolezza di essere tutti appartenenti all’unico popolo degli italiani dell’Adriatico orientale, un popolo che con l’irredentismo si è difeso dal contro progetto di annullamento asburgico avviato da Francesco Giuseppe nel 1866 e poi dalla volontà altrettanto genocida di Tito nell’ambito di una rivoluzione comunista». In questa prospettiva le foibe e l’esodo sono state il prezzo pagato dai nostri connazionali vittime privilegiate ma non uniche della ferocia titina (a decine di migliaia si contano i morti sloveni e croati anticomunisti eliminati a guerra finita). «Patria e libertà sono le parole d’ordine della Lega Nazionale ed i pilastri su cui costruire il nostro futuro» ha concluso Sardos Albertini.
Maurizio Tremul, Presidente dell’Unione Italiana, ha identificato nell’amore per la lingua, la cultura e l’identità italiane il comun denominatore tra gli italiani autoctoni dell’Adriatico orientale e la comunità della diaspora. «Unione Italiana e FederEsuli, ai tempi guidata proprio da Paolo Sardos, avevano avviato un percorso di collaborazione già nel 1991 – ha ricordato Tremul – ma poi le guerre nella ex Jugoslavia hanno complicato la situazione. Il nuovo accordo sottoscritto all’Ambasciata italiana di Zagabria l’anno scorso si è invece proficuamente avviato».
Dopo gli interventi dei membri dell’Esecutivo Nazionale effettuati ieri pomeriggio, Renzo Codarin ha tenuto una relazione di fine mandato in cui ha ricordato gli insegnamenti del Presidente nazionale Barbi , il quale begli anni immediatamente successivi al Trattato di Osimo già diceva che «solo l’Europa consentirà agli esuli di essere di nuovo cittadini dei territori da cui sono stati espulsi». Fedele a questo spirito, l’ANVGD ha visto con favore la visita dei due presidenti alla Foiba di Basovizza il 13 luglio 2020 ed ha scelto Gorizia come sede congressuale proprio perché nel 2025 assieme alla città slovena di Nova Gorica. Passando alla vita associativa, Codarin ha rilevato che «per assurdo il lockdown ci è stato utile, perché abbiamo imparato a comunicare con Zoom per svolgere le riunioni del Consiglio e dell’Esecutivo Nazionale, ma ho anche avuto modo di ricostruire e allargare la rete di rapporti con i Comitati provinciali». Da qui la scelta di allargare le riunioni virtuali ai Presidenti dei nuovi Comitati e ai nuovi referenti territoriali che si sono avvicinati all’associazione. Nell’ambito di un dibattito sempre vivace e propositivo, nell’ANVGD Codarin ha rilevato un’unità di intenti che si rispecchia nella presentazione di una lista unitaria per il rinnovo del Consiglio Nazionale. Altrettanta armonia si registra con quasi tutte le sigle dell’associazionismo dell’Esodo ma anche con i rimasti: «Il nostro prestigioso progetto Dante Adriaticus – ha affermato Codarin – ha fatto tappa pure a Pola, contribuendo così ad arricchire la cultura italiana in Istria, la cui salvaguardia è uno dei nostri obiettivi».
C’è quindi stato l’intervento di Anna Maria Crasti in rappresentanza di Graziella Cazzaniga Palermo, Presidente dell’Associazione Italiani di Pola e dell’Istria – Libero Comune di Pola in Esilio, che avrebbe dovuto esserci per consegnare la targa “Istria terra amata” al Prof. Roberto Spazzali, purtroppo impossibilitato a intervenire per motivi famigliari, con la motivazione di «aver onorato l’Istria con la sua opera di storico presso colleghi e nuove generazioni». La Crasti ha quindi portato al Congresso la proposta dell’ultimo raduno polesano di istituire un momento ufficiale per ricordare Vergarolla, strage tanto cruenta quanto dimenticata: «Dobbiamo individuare una giornata che non sia il 18 agosto – ha spiegato la Crasti –perché è in periodo di vacanze. Vergarolla deve avere la stessa visibilità delle altre stragi che hanno insanguinato la storia dell’Italia repubblicana». In qualità di vicepresidente del Comitato ANVGD di Milano, l’esule da Orsera ha quindi illustrato il successo riscontrato dal ciclo di conferenze online che organizza i pomeriggi del giovedì, a beneficio di un pubblico ben più ampio di quello dei soci e simpatizzanti milanesi.
L’assessore alla cultura dell’Associazione Dalmati Italiani nel Mondo – Libero Comune di Zara in Esilio Adriana Ivanov ha quindi portato il saluto del suo presidente Antonio Concina che, dopo le fatiche del recente raduno dalmata di Senigallia, è già all’opera per l’imminente viaggio a Zara per prendersi cura delle 331 tombe italiane del cimitero zaratino. È stato quindi assegnato un riconoscimento dell’assessorato alla cultura dell’ADIM-LCZE a Renzo Codarin per l’impegno profuso in tutti questi anni al vertice dell’associazionismo della diaspora.
Ha fatto quindi gli onori di casa la Presidente del Comitato provinciale di Gorizia dell’ANVGD Maria Grazia Ziberna, la quale ha messo a disposizione dei convenuti il suo bagaglio di competenze nell’organizzazione di conferenze multimediali, attraverso l’uso di power-point e sfruttando YouTube ed altri nuovi mezzi di comunicazione facilmente fruibili dai giovani.
Lorenzo Salimbeni