Scrive il Presidente ANVGD Antonio Ballarin al Direttore del quotidiano “Libero”, che sul numero del 30 giugno ha pubblicato un articolo nel quale diverse località dell’Istria e della Dalmazia sono state citate nella forma croata.
Sono un lettore assiduo del suo giornale ed ho sempre apprezzato l’onesta intellettuale della testata da lei diretta.
Nell’articolo del 30 giugno, comparso a pagina 14 e firmato da Claudio Antonelli, viene riportata una cartina della Croazia con una toponomastica imbarazzante. Di certo offensiva, magari senza volerlo, per tutto il popolo che rappresento. Le città di Fiume, Zara, Spalato e Ragusa vengono rispettivamente indicate, solo ed unicamente, come Rijeka, Zadar, Split e Dubrovnik, mentre la capitale, Zagreb croata da sempre, nella medesima cartina viene riportata come Zagabria.
Sono convinto che né lei né i suoi giornalisti, mai indicherebbero in un articolo, Londra come London o Parigi come Paris, né Atene come Athênai o Lisbona come Lisboa. Infatti quei nomi non derivano da una presenza di un popolo italico colà insediato da un paio di millenni. Ed allora, perché non chiamare i luoghi con i nomi che la nostra storia e cultura ha coniato per essi? Sarà per pura esterofilia?
Ecco, distrazioni del genere annullano in un sol colpo tutta la fatica che migliaia di persone come me, in Italia, Croazia, Slovenia ed in giro per il mondo, compiono nella speranza di trasformare il vago concetto di ‘memoria’ in azione propositiva, attiva e prospettica. Tanto più che sempre nella stessa pagina, viene riportato l’articolo di David Zanirato il quale, giustamente, focalizza il problema del nostro popolo (che sarà, tra l’altro, proprio da me rappresentato nel viaggio citato in quell’articolo a Strasburgo il 3 luglio) dell’Esodo o ancora insediato in Istria, a Fiume ed in Dalmazia.
Se non vengono insegnati i nomi nella maniera giusta, ovvero come chiamati da noi, italofoni dalla data della loro costituzione, come si può pensare di trasmettere la memoria? Per legge e solo in occasioni speciali tanto per far vedere che si è sensibili al problema?
Antonio Ballarin
Presidente Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia