BASOVIZZA Nella notte tra sabato e domenica ignoti vandali hanno lordato con scritte ingiuriose il monumento di Basovizza che ricorda quattro antifascisti sloveni fucilati nel 1930 dal Tribunale speciale per la difesa dello Stato. Il manufatto in marmo, non lontano dalla specola dell’Osservatorio astronomico, è stato preso di mira a colpi di vernice spray. «Banditi» e «porci», queste le parole offensive con cui è stato profanato un monumento che, a detta di residenti e bene informati, sarebbe stato sinora risparmiato dalle ingiurie.
«Proprio così – afferma Marco Milkovich, presidente della circoscrizione Altipiano Est –. Questa zona era rimasta un’isola felice rispetto allo stillicidio di vandalismi che da anni interessano un po’ tutti i monumenti della provincia che ricordano le vittime del nazifascismo. Sulla questione ho provveduto a informare il Comune, e mi auguro che i lavori di pulizia del monumento verranno fatti con cura e al più presto».
Sul fatto si susseguono le prese di posizione di diversi esponenti della sinistra locale. «Sono atti inqualificabili che prendono di mira i monumenti agli antifascisti e ai Caduti della lotta di liberazione – rileva il comitato provinciale Anpi di Trieste. – Auspichiamo un deciso intervento delle autorità e delle forze dell’ordine, perché il fascismo è sempre in ”libera uscita”».
«Non c’è da stupirsi di fronte a questo episodio», interviene Carlo Grgic, presidente dell’Unione delle borgate carsiche che cura la manutenzione del sito monumentale. «Stiamo vivendo un periodo politico avvelenato. Si dorme a seconda di come ci si prepara il letto», aggiunge Grgic citando un proverbio, a significare come il recente episodio nei pressi della foiba di Golobivnica a Corgnale, dove un gruppo di aderenti all’Unione degli istriani è stato contestato durante una commemorazione, abbia quasi sicuramente innescato il nuovo vandalismo.
«Concordo con Grgic – afferma Massimiliano Lacota, presidente dell’Unione degli istriani – ma aggiungo come le frasi pesanti usate da qualcuno rispetto ai recenti fatti di Corgnale non favoriscano certo un percorso di acquietamento degli animi. Su questo frangente – prosegue Lacota – sarebbe importante che chi era presente quel giorno stigmatizzasse in maniera chiara i fatti. Comunque sia, condanno fermamente chi ha rovinato il monumento di Basovizza, atto che va contro gli interessi di tutti».
Maurizio Lozei