Il Giorno del Ricordo coincide con la data del Trattato di pace di Parigi, che nel 1947 sancì la perdita dei territori dell’Istria e di Pola. Quella degli infoibati fu una delle pagine più drammatiche della storia dell’Italia e si consumò dal 1943 alla fine della guerra tra Gorizia, Trieste e l’Istria. Secondo fonti storiche, le persone scomparse sarebbero dalle 4.000 alle 6.000, in parte infoibate, in parte morte nei campi e in parte fucilate. Secondo la Lega Nazionale, ammonterebbero ad almeno 10mila le persone torturate e uccise tra Trieste e l’Istria per mano dei partigiani jugoslavi di Tito, e in gran parte gettate, spesso ancora vive, nelle foibe. Le foibe sono delle voragini naturali, fa eccezione la foiba di Basovizza.
‘‘I vigili del fuoco hanno lavorato per due anni tra Trieste e Gorizia, tirando su 460 corpi dalle foibe, di cui la metà militari italiani e tedeschi e metà civili. Sono numeri precisi, anche se incompleti’’, raccontava lo scomparso storico Galliano Fogar. Sempre secondo lo storico, in alcune foibe dell’Istria i vigili del fuoco trovarono 230-240 vittime, ma è un numero anche qui incompleto.
Le stragi più rilevanti furono attuate in Istria dopo l’8 settembre del ‘43. Spesso si trattò di vendette di istriani contro altri istriani, di vendette della popolazione che con la caduta del fascismo fece sparire i rappresentanti istituzionali del governo italiano (carabinieri, podestà…) insieme alle figure che venivano identificate dai croati, che furono oppressi dal fascismo, come simbolo della borghesia italiana in quelle terre, quali le maestre e le levatrici.
Tornando alla cerimonia di venerdì 10 a Basovizza, si svolgerà secondo il tradizionale programma, con ingresso dei gonfaloni, alzabandiera, onori ai Martiri delle Foibe, Santa Messa e lettura della Preghiera per gli Infoibati, interventi delle autorità. Alla Foiba, in occasione del 90° di fondazione della Sezione di Trieste dell’Ana (Associazione nazionale alpini), saranno presenti anche quasi 400 Alpini di diverse città italiane, con l’intervento anche del Labaro Nazionale dell’Ana. Quella delle migliaia di vittime delle foibe e del drammatico esodo dei 300 mila italiani d’Istria, Fiume e Dalmazia è una delle cicatrici indelebili che ha lasciato il ‘900 Numerose le manifestazioni commemorative organizzate dal Comune di Trieste, dalla Provincia e dal Comitato per i Martiri delle Foibe con l’adesione di tutte le diverse associazioni e sodalizi patriottici e del ‘‘mondo dell’Esodo’’. La più importante si svolgerà venerdì 10 febbraio, alle ore 10, al Monumento Nazionale della Foiba di Basovizza, alla presenza del presidente del Senato Renato Schifani. Lo ha riferito il sindaco Roberto Cosolini, che ha annunciato per la settimana successiva l’arrivo a Trieste del sindaco della capitale, Gianni Alemanno, ‘‘alla guida’’ di un gruppo di scolaresche di Roma per una serie di visite ai luoghi del Ricordo.
Anche una delegazione ufficiale armena sarà presente alla cerimonia solenne di Basovizza, nel contesto del ricordo degli Esodi che hanno segnato l’Occidente. Successivamente una delegazione si recherà a rendere omaggio alla Foiba di Monrupino. Lo spirito dell’intero programma di commemorazioni, che si articolano dal 3 al 17 febbraio, spiega il vicesindaco Fabiana Martini, è stato sia quello doveroso del ricordo e della riflessione sia quello, altrettanto necessario, ‘‘dell’ulteriore spiegazione e diffusione di una storia nostra ancora poco nota, e ciò in particolare verso le giovani generazioni’’. La presidente della Provincia, Maria Teresa Bassa Poropat, indica anche l’importanza del coinvolgimento delle scuole, quale l’incontro con lo storico Roberto Spazzali. L’impegno a divulgare questo drammatico pezzo di storia ha fatto sì che nell’anno appena trascorso, ricorda il presidente del Comitato per i Martiri delle Foibe Paolo Sardos Albertini quasi 100 mila persone, di cui il 60% giovani, hanno visitato la Foiba di Basovizza e il suo Centro di Documentazione.
(fonte AdnKronos 5 febbraio 2011)