Lunedì 15 settembre è morto don Carlo Onorini nato a Dignano nel 1925, sin dalle origini consigliere del Comitato e nostro padre spirituale. Nonostante la sua ritrosia a parlarne, pare certo che abbia avuto due fratelli infoibati e i genitori scomparsi: dopo di che lascia Dignano e viene accolto da profugo nel seminario di Belluno nel 1947; parroco in diversi Paesi finché in quel di Casso nel 1963 assiste alla tragedia del Vajont ove muoiono diversi suoi parrocchiani e circa 2000 della sottostante Longarone. Gli viene dato l’incarico di cappellano alle carceri di Belluno, compito che svolgerà per oltre quarant’anni non ostante le critiche condizioni di salute meritandosi la stima incondizionata dei Bellunesi. In “pensione” trasforma la sua sacrestia nel confessionale più frequentato della Città ove accoglie le richieste e i bisogni di quanti l’hanno conosciuto e stimato e quante volte io stesso ho ascoltato i suoi consigli per le opere del nostro Comitato; per questo incessante impegno nell’ascolto delle pene e dei bisogni del popolo mi ha ricordato il nostro santo dalmata Leopoldo Mandic.
Sin dal primo anno ha celebrato la Messa per il Giorno del Ricordo nella chiesa di san Rocco sita nella piazza principale di Belluno con tale emotività da coinvolgere di anno in anno le Autorità civili e militari e i Bellunesi tutti che in questo modo hanno conosciuto e condiviso la sofferenza di noi Esuli. Nel Duomo gremito il vescovo Andrich con commozione ha ricordato l’origine Istriana e le sofferenze patite da don Carlo e ha voluto anche ricordare di aver benedetto nel 2008 il Cippo nel cimitero urbano che ricorda i nostri Martiri.
Grazie don Carlo,
Giovanni Ghiglianovich
Presidente Comitato Provinciale Anvgd di Belluno