Dodici rappresentanti diplomatici, politici, e giornalisti uniti in un viaggio della memoria verso l’Isola Calva. Questa l’iniziativa della Associazione “Goli Otok – Ante Zemljar” che si propone di istituire un memoriale sull’isola che fu il gulag di Tito. Il campo, che operò tra il 1949 ed il 1956 vide passare circa 13.000 prigionieri politici di cui 300 non fecero mai più ritorno a casa. Li finirono i cosiddetti “cominformisti”, quelli che dopo la rottura con l’Unione sovietica scelsero Stalin. L’isola continuò ad essere una colonia penale fino al 1988. Da allora l’area versa in uno stato di quasi assoluto degrado. Chiassosi turisti ballano sul ponte dell’imbarcazione che li ha portati sino al porticciolo dell’isola. Alcuni passeggiano, altri fanno il bagno. Scene tipiche. La stagione turistica oramai è cominciata. Dall’altra parte qualche vecchio frigorifero e mucchi di rifiuti. Le pietre scottano sotto i piedi. Fa caldo! Iniziamo a salire. A pochi passi una croce.
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