News IstriaBilinguismo

Bilinguismo: l’Istria come esempio di maturità civile – 03apr13

Lo Statuto regionale è l’espressione dell’Istria e delle sue peculiarità. Questo è il messaggio di fondo lanciato durante la sessione solenne dell’Assemblea svoltasi, come vuole la tradizione, nella Sala della Dieta istriana di Parenzo in occasione della Giornata dello Statuto. In un’atmosfera insieme amichevole e solenne, nel segno del multilinguismo e della pluricultarilità che ci contraddistinguono, sono state usate ambedue le lingue del territorio.

I rovignesi della “Marco Garbin” hanno presentato le Bitinade e i 7 musicisti della “Šćika” di Chersano hanno portato in scena il folk della tradizione ciakava, aiutandosi con gli strumenti tradizionali. Pronti i complimenti degli alti ospiti, tra cui il presidente della Repubblica, Ivo Josipović. Alla sessione solenne sono intervenuti anche il vicepresidente del Sabor, Nenad Stazić, il ministro del Turismo, Darko Lorencin, sindaci di città e comuni istriani, rappresentanti di comunità religiose e minoritarie, una delegazione della Regione gemellata del Veneto guidata dall’ assessore Ciambetti.

“Con l’approvazione dello Statuto della Regione Istriana, è stata confermata la tutela dell’istrianità, e mantenuto e incrementato il livello di tutela delle minoranze, a prescindere dall’appartenenza nazionale”, ha affermato Dino Kozlevac, presidente dell’Assemblea regionale, nel suo intervento alla sessione solenne.

Rilevando che le diversità sono una ricchezza e non un difetto, il Capo dello Stato, Ivo Josipović, ha sottolineato che lo Statuto istriano lancia proprio questo messaggio. “Lo Statuto è tanto importante per la Croazia, almeno quanto lo era allora per l’Istria. I tempi cambiano e ciò che un tempo era impensabile, ora è una cosa normale”, ha detto il presidente, sottolineando che nel Paese nessun suo cittadino dev’essere trattato come ospite.

L’inviato speciale del presidente del Sabor, Nenad Stazić, da parte sua, ha messo in evidenza che il bilinguismo è uno standard che oggi, in Istria, nessuno mette in dubbio e che questo “non dipende dal numero di italiani che qui vivono, visto che è semplicemente un’espressione di maturità civile raggiunta da ambedue i popoli”.

“Ciò che per l’Istria è uno standard ovvio, rappresenta un’inaccettabile richiesta per le masse primitive e scioviniste raggruppate in cosiddetti “comandi” che non vogliono il bilinguismo a Vukovar. I croati, probabilmente, sono l’unico popolo al mondo con tre scritture – il latino, il cirillico ed il glagolitico, ma alcuni analfabeti ignoranti e barbari moderni, vorrebbero proibire l’uso di una di queste”, ha affermato il vicepresidente del Sabor. Stazić ha detto ancora di essere convinto che il governo abbia la forza necessaria per mettere in atto le leggi di questo Paese. Ha concluso con l’affermazione che i cittadini dell’Istria possono essere d’esempio a tutti in numerosi segmenti, per cui ha auspicato che gli standard democratici e civili siano presto accettati anche dagli altri.

Il presidente della Regione, Ivan Jakovčić, autodefinitosi “uscente”, ha pure ricordato il 1994, l’anno dell’approvazione dello Statuto istriano, redatto nella convinzione che la libertà, i diritti civili non hanno alternative. Noi, ha rammentato, “volevamo fondamentalmente la libertà di espressione nazionale e di fede, la solidarietà interetnica. Volevamo dimostrare la vicinanza con la Comunità nazionale italiana, come gruppo linguistico autoctono, ma anche il sostegno agli altri gruppi minoritari”. Si tratta di una specificità istriana, ha evidenziato Jakovčić, rilevando che l’Istria non vuole imporre niente a nessuno. L’importante è che ognuno valorizzi le specificità in cui crede.

Secondo Jakovčić neanche il regionalismo ha alternative. Jakovčić “da presidente uscente” si è detto soddisfatto del lavoro svolto, rilevando che l’Istria è pronta per la sfida europea.

Sempre ieri a Parenzo si è svolto il quarto Forum economico dell’Istria, al quale è intervenuto pure il Capo dello Stato. Josipović ha evidenziato che l’Unione europea è una grande occasione per la Croazia e per gli imprenditori, anche se questi “possono, ma non devono necessariamente sfruttarla”. “L’Istria è un buon esempio, è una Regione di successo che ha saputo unire perfettamente la Croazia azzurra e quella verde, anche se esistono altri colori nello spettro”.

Il ministro del Turismo, Darko Lorencin, a nome del governo, ha detto che gli investimenti sono di primaria importanza per l’intera comunità, visto che rappresentano “lo sviluppo, la creatività, la concorrenzialità e l’apertura di nuovi posti di lavoro”. “Il successo del ministero del Turismo, dipende da quello del settore privato. La partnership con questi, è fondamentale”, ha rilevato.

Il presidente della Regione Istriana, Ivan Jakovčić, ha precisato di non condividere le opinioni di coloro che dicono che “la crisi è una chance”, visto che bisogna prima di tutto definire le modalità per uscire dalla crisi. “Il turismo non salverà il Paese, ma può essere una delle forze motrici”, ha spiegato, citando l’esempio del progetto “Brioni riviera”, per la cui realizzazione “non è stata profusa troppa volontà politica”. Stando al presidente della Regione, “l’Istria è pronta per entrare nell’Unione europea ed ha uno splendido futuro europeo”.

Lara Musizza
“la Voce del Popolo” 29 marzo 2013

 

 

 

Parenzo, l’Assemblea nella Sala della Dieta istriana in occasione della Giornata dello Statuto

(foto www.porec.hr)

0 Condivisioni

Scopri i nostri Podcast

Scopri le storie dei grandi campioni Giuliano Dalmati e le relazioni politico-culturali tra l’Italia e gli Stati rivieraschi dell’Adriatico attraverso i nostri podcast.