Dal 23 giugno all’8 agosto la CAN di Pirano ha inviato all’ispettorato comunale 327 violazioni del bilinguismo visivo sul territorio comunale. Per ora l’istituzione piranese non ha ricevuto alcuna risposta ufficiale, ma l’iniziativa continua.
Dal 23 giugno all’8 agosto la Comunità Autogestita della Nazionalità di Pirano ha inviato all’Ispettorato e Vigilanza Intercomunale del Comune di Pirano e del Comune di Ancarano 327 segnalazioni di violazioni della legislazione sul bilinguismo visivo vigente su parte del territorio comunale.
Un’azione portata avanti in modo sistematico promossa dalla CAN piranese. “In un breve periodo è stato inoltrato un numero consistente di denunce di violazioni dell’obbligo del bilinguismo su manifesti pubblici, insegne pubblicitarie di vario tipo, segnali stradali, cartellonistica presente nel nostro comune”, ci spiega il presidente Andrea Bartole. Un’attività molto dettagliata e tutta documentata con fotografie che ha prodotto una quantità consistente di materiale che è stato regolarmento inviato all’ispettorato comunale.
Italiano assente o quando presente lacunoso o riportato, in violazione alla legge, con font più piccoli rispetto allo sloveno, sono le irregolarità ormai sotto gli occhi di tutti da anni, ma per le quali questa volta la CAN piranese si è mobilitata e resta in attesa di una risposta da parte degli organi competenti. “L’ispettorato per ora non ha ancora fornito una risposta scritta”, conferma Bartole, “ma sappiamo che se ne stanno occupando direttamente il comune e anche il vicesindaco, quindi siamo ottimisti”. Un ottimismo motivato secondo lui anche da “alcune migliorie” che sembrano star emergendo sul territorio in questi giorni. “Alcune agenzie pubblicitarie si stanno adeguando” ci dice il presidente della CAN piranese che aggiunge, però, che “in attesa di una risposta” si continuerà in questa opera di denuncia perchè “vogliamo vedere dei veri e propri cambiamenti” e per questi la strada ammette sembra essere ancora lunga e perigliosa.
Barbara Costamagna – 16/08/2021
Fonte: Radio Capodistria