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”Blitz” al Vittoriale. E l’obelisco divide (Giornale di Brescia 30 nov)

È piovuto giù dal cielo, un po’ come l’enigmatico monolite di «2001, Odissea nello spazio». Solo che quello era tutto nero e questo tutto bianco. Anche se Giordano Bruno Guerri, presidente del Vittoriale, già immagina che il sole del Garda lo illuminerà d’un’altra tinta. «La scultura – annuncia – apparirà al visitatore come quella che incantava Andrea Sperelli ne “Il piacere”». Citiamo, dunque. «L’obelisco – scriveva D’Annunzio riferendosi all’obelisco che sta in cima alla scalinata di Trinità dei Monti – era tutto roseo, investito dal sole declinante; e segnava un’ombra lunga, obliqua, un po’ turchina». E, ancora, in un altro passo, «su la piazza, l’obelisco di Pio VI pareva uno stelo d’agata».

 

Alto quasi sette metri e pesante una tonnellata, proprio uno stelo d’agata magari non sembrerà, quello atterrato ieri nei giardini del Vittoriale. Ma, di sicuro, è di schiatta altrettanto nobile. L’ha infatti scolpito Arnaldo Pomodoro, che ha deciso di farne dono alla dimora dannunziana di Gardone Riviera in comodato d’uso per 5 anni. Rinnovabili. La cerimonia ufficiale di benvenuto, con tanto di salva di 11 cannoni, è fissata per domenica alle 16. Ma la scena che più sarebbe piaciuta al Vate, così amante delle imprese ardite, meglio se aeree, s’è vista ieri. Intorno a mezzogiorno, nel cielo sopra Gardone è arrivato un elicottero. Con appeso, per l’appunto, l’obelisco di Pomodoro, fatto planare nelle Limonaie del Vittoriale.

 

Non c’è bisogno d’essere vati per pronosticare che la scultura piovuta dal cielo riaccenderà le terrene polemiche sulla gestione del Vittoriale firmata da Giordano Bruno Guerri, iniziata nel 2008. Ai primi di ottobre, una trentina di studiosi, in gran parte ordinari di Letteratura italiana nelle patrie università, aveva addirittura scritto una lettera al presidente Napolitano e all’allora ministro Galan, per chieder loro d’intervenire onde evitare le «intrusioni volgari» e le manomissioni che avrebbero «falsato lo storico percorso di visita» del complesso.

 

Guerri aveva subito replicato elencando il successo della sua gestione. Di pubblico («tra gennaio e settembre 2011, 150 mila visitatori, per un incasso di un milione e mezzo di euro»), ma anche di critica, visto che, all’indomani della lettera a Napolitano, Guerri aveva incassato la solidarietà di Philippe Daverio, Franco Cardini, Folco Quilici, Alessandro Barbero, Ernesto Galli della Loggia e altri. «Prevale la polvere della conservazione sull’essenza delle cose – ribattè Guerri ai suoi critici – e l’essenza dannunziana spinge a guardare al futuro». Quanto all’ultimo arrivato, l’obelisco, sottolinea: «Le sculture di Arnaldo Pomodoro sono in tutto il mondo un segno caratteristico del gusto a cavallo fra i nostri due secoli».

 

Domenica verranno presentate al pubblico altre nuove acquisizioni del Vittoriale: il ritratto di D’Annunzio realizzato da Luca Del Baldo, la collezione di francobolli fiumani donati da Augusto Traina, gli importanti documenti di Anselmo Viti, i carteggi dalla collezione di Licio di Luzio e i preziosi cimeli aeronautici di Maria Fede Caproni. Basteranno, per volare sopra le polemiche?

 

Luca Angelini / “Il Giornale di Brescia” 30 novembre 2011

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