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Bollino Slovenia: caccia agli evasori (Il Piccolo 06 ago)

TRIESTE In concomitanza con il primo esodo dei vacanzieri diretti in massa verso la Croazia, lo scorso fine settimana si è inasprita la caccia ai guidatori sprovvisti del bollino verde che permette di circolare sulla rete autostradale e sulle arterie a scorrimento veloce della Slovenia. Ad affiancare la polizia stradale nell’obiettivo di stanare smemorati, furbi e, a volte, anche ignari guidatori che circolano lungo le strade slovene contrassegnate dall’apposita segnaletica (verde per le autostrade e azzurra per le strade a scorrimento veloce), ci sono anche novanta controllori della Dars, la società che gestisce le autostrade della vicina Repubblica.

A un mese dall'entrata in vigore del bollino, da applicare al parabrezza della macchina in sostituzione del vecchio pedaggio autostradale, sono quasi 2mila i guidatori già incappati nella zelante attività di controllo di polizia, doganieri, ispettorato al Traffico e personale della Dars. Pur mantenendo un comprensibile riserbo sull'esatta posizione dei posti di controllo, i vigilantes dal giubbino arancione senza maniche sono stati appostati giorno e notte agli ex valichi di confine con l'Italia e ai caselli autostradali in località Dane, Videž e Kozina. Senza tralasciare, in ambedue le direzioni, le aree di servizio e le località turistiche più gettonate lungo la rete autostradale.

Secondo i dati forniti dalla Dars, i bollini venduti finora sono oltre 1 milione e duecentomila. Nonostante le polemiche e l'impopolarità della tassa governativa studiata per aumentare il flusso delle autostrade (e, di conseguenza, alleggerire il traffico sulle strade locali), la maggior parte delle vetture che entrano in Slovenia, seppur a denti stretti, sborsano i 35 euro per acquistare il bollino semestrale verde da applicare diligentemente sul parabrezza. Anche perché l'incauto turista pizzicato senza contrassegno paga molto salata la sua disattenzione: 300 euro se la sanzione non viene pagata contestualmente alla rilevazione dell'infrazione, mentre è previsto lo sconto del 50 per cento (150 euro, solo per gli stranieri) se la multa viene pagata sul posto, sia in contanti sia con la carta di credito. In ogni caso, per poter proseguire il viaggio anche di un metro, il bollino va acquistato e attaccato al parabrezza seduta stante.

Per venire incontro ai turisti gli addetti della Dars, oltre a incassare le sanzioni, vendono – in questo periodo di forte passaggio di turisti – anche gli adesivi. Ciò che, invece, non possono fare è lanciarsi all'inseguimento dei guidatori in fuga e nemmeno fermare le macchine in autostrada. Per scoraggiare eventuali «furbetti», va detto che questo rientra invece tra i compiti della polizia stradale. Come quello di convincere gli stranieri recalcitranti. Se la cavano decisamente meglio gli sbadati che il bollino l'hanno acquistato ma hanno scordato di applicarlo al parabrezza: sotto la stretta supervisione del controllore, dopo aver diligentemente appiccicato al vetro il passaporto verde, possono proseguire il viaggio. Salata anche la multa in caso di bollino danneggiata con sanzioni che vanno dai 300 agli 800 euro. Per prevenire il mercato nero dei bollini rivenduti o ceduti ad amici e parenti, il contrassegno adesivo è dotato di un vero e proprio dispositivo di sicurezza: in caso di rimozione o tentativo di rimozione, su tutti e quattro i lati appare la scritta «non valido». Seguendo l'universalmente nota regola «fatta le legge, trovato l'inganno», c'è infatti chi ha ben pensato di spalmare di crema il vetro per poter staccare e riciclare il bollino.

Patrizia Piccione

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