UDINE Spunta il nome del gruppo chimico Bracco (guidato da Diana Bracco, originaria dell'isola di Lussino ndr) quale possibile soggetto interessato ad acquisire, da solo o in cordata, il sito produttivo della Caffaro Chimica del gruppo Snia, a Torviscosa (Udine). L'ipotesi è emersa ieri all'incontro sul futuro del polo chimico della Bassa friulana, svoltosi a Udine tra il presidente del Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, una rappresentanza della Giunta, sindacati, Confindustria Udine e l'ad di Snia, Antonio Onorato.
Al centro della discussione, la necessità di accelerare l'iter per l'accordo di programma tra Snia e il ministero dell'Ambiente per dare corso alla bonifica del sito, il cui impianto cloro-soda è stato sequestrato l'11 settembre scorso per inquinamento ambientale. «La prossima settimana – ha detto Tondo – esporrò il problema al ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, perchè ci vuole un intervento complessivo di tutto il Governo.
Bisogna poi attendere se dalla Snia c'è un progetto di rilancio – ha proseguito – o se si concretizzano proposte di altre cordate».
Secondo il sindacato, «senza accordo di programma è impossibile pensare a qualsiasi subentro»: lo ha sottolineato Augusto Salvador (Femca-Cisl). Onorato ha infine detto di attendere «dall'Avvocatura dello Stato la bozza per la transazione di strutture e terreni. Dopo la bonifica del sito da parte dello Stato – ha concluso – Snia potrebbe anche rientrare insieme a una cordata di più soggetti».