Un mare incontaminato dalle mille sfumature e dai fondali preziosi, baie e calette silenziose, reperti archeologici romani e fortificazioni veneziane, daini e mufloni che pascolano liberamente. Non a caso il maresciallo Tito, per 35 anni dittatore della Jugoslavia, aveva scelto come meta delle sue vacanze l'arcipelago di Brioni. Quattordici isole sparse nell'Adriatico fra Pola e Fazana che, offuscate e abbandonate durante la guerra civile degli anni '90 (che peraltro non le ha neppure sfiorate) si sono da qualche anno riaperte al turismo. Già elitario e prestigioso luogo di villeggiatura nei primi anni del Novecento, migliorato da Tito, che qui organizzava i suoi summit con i capi di stato, parco nazionale dal 1993, nell'arcipelago non ci sono auto, discoteche, fast food, e la ricettività turistica è limitata a due alberghi a 3 stelle superiori con prezzi estremamente abbordabili a partire da 187 euro a persona per 3 notti o 407 per 5 notti e tre ville di Brioni Maggiore, oltre, naturalmente a chi arriva nel porticciolo con la propria barca.
Gli ospiti vengono muniti di tessera di riconoscimento per girare e usufruire a pagamento delle strutture sportive e ricreative (campi da tennis, golf da 18 buche, biciclette, piscina, ecc.). I visitatori, vengono sempre accompagnati da guide nel parco.
Per raggiungere Brioni bisogna arrivare in auto fino a Fazana, a otto chilometri da Pola, lasciare la vettura in un parcheggio (quello custodito costa 11 euro al giorno) e imbarcarsi gratuitamente sui battelli che in circa quindici minuti portano al porticciolo dell'isola. Il modo migliore per godersi la natura e gli scenari mozzafiato è noleggiare una bicicletta o una macchina elettrica da golf oppure fare un giro in calesse o sul trenino gommato. Davanti agli occhi scorrono boschi di querce secolari, lecci dalle fronde modellate, pini marittimi che si alternano a praterie, radure e spiagge bagnate da un mare cristallino ricco di crostacei, aragoste, spugne e ricci. Per gli appassionati della fotografia si possono organizzare foto-safari con guide esperte. Da visitare anche il piccolo parco-safari dove sono custoditi parte degli animali che i capi di stato dei Paesi non allineati portavano in dono a Tito quando venivano a fargli visita: canguri, dromedari, lama, elefanti, zebre, antilopi, ecc.
Sempre pedalando o a bordo delle macchinine elettriche si possono facilmente raggiungere spiagge nascoste, baie e calette dove fermarsi per fare un bagno o prendere il sole. Nella baia di Val Catena, una delle più belle, vi sono i resti di una villa imperiale del primo secolo avanti Cristo, mentre affacciato sul mare dell'insenatura della Madonna si trova il complesso monumentale Castrum Bizantino, risalente al III e IV secolo d.C. circondato da grosse mura fortificate. Da vedere anche i resti di un'abbazia benedettina e della chiesa paleocristiana di Santa Maria; nella parte orientale dell'isola ci sono anche la chiesa gotica di San Germano e un castello veneziano che ospita un museo archeologico ed etnografico, oltre a un'interessante mostra fotografica a testimonianza dei soggiorni di Tito a Brioni. Infine le due fortezze austriache (la più imponente è quella di Tegetthoff in cima al colle Vela Straza, costruita su tre piani e munita di 28 cannoni) e una curiosità paleontologica: a punta Lastra nella penisola di Zelenikovac sono ben visibili circa sessanta impronte di piccoli carnivori bipedi lunghi 3-4 metri, probabilmente del gruppo dei Coelurosari.
Durante il soggiorno è consigliabile trascorrere anche una giornata in barca. Gli alberghi organizzano escursioni di gruppo con partenza da Brioni: dopo un giro delle isole – si può visitare a terra soltanto Brioni Minore – si prosegue per raggiungere Parenzo e Rovigno, antiche cittadine sulla costa della penisola istriana. Da vedere, nella prima, i mosaici bizantini della Basilica Eufrasiana; nell'altra, di chiara impronta veneziana, si può passeggiare tra calli, piazzette con mercati e ripide stradine.