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Camera: la risoluzione della commissione cultura sul Giorno del Ricordo

Giovedì 8 febbraio 2007 

La VII Commissione della Camera dei Deputati,
premesso che:
la giornata del 10 febbraio è stata istituita come «Giorno del Ricordo» in memoria delle vittime delle foibe con legge n. 92 del 30 marzo 2004, «al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.»;
tenuto conto che le complesse vicende del confine orientale hanno prodotto pesanti strascichi e conflitti nel corso del dopoguerra, in relazione allo sforzo maturato in anni recenti di superare una contrapposizione ideologica delle memorie e delle vittime, nella consapevolezza di una vicenda storica che ha conosciuto tragedie diverse, assume grande valore il «Giorno del Ricordo», non solo per il necessario e doveroso tributo alle vittime dell'odio politico e della sanguinaria repressione operata dal regime comunista jugoslavo, ma anche come occasione preziosa per approfondire le ragioni di quei cittadini e quelle famiglie italiane costretti ad abbandonare la propria terra e i propri beni;
le foibe rappresentano un tragico esempio di come la guerra sia figlia e genitrice dell'odio, della violenza e della morte, di cui la Shoah fu la più spietata espressione, insieme alle stragi nazifasciste, ai gulag sovietici e ai tanti episodi di sterminio indiscriminato che la storia del Novecento ha consegnato;
considerato inoltre che:
all'articolo 1, comma 2, della legge n. 92 del 2004 si fa espresso riferimento al fatto che tali commemorazioni debbano essere realizzate per diffondere la conoscenza dei tragici eventi presso i giovani delle scuole di ogni ordine e grado e che istituzioni ed enti debbano favorire la realizzazione di studi, convegni, incontri e dibattiti in modo da conservare la memoria di quelle vicende;
tali iniziative, inoltre, devono essere volte a valorizzare il patrimonio culturale, storico, letterario ed artistico degli italiani dell'Istria, di Fiume e delle coste dalmate, in particolare ponendo in rilievo il contributo degli stessi, negli anni trascorsi e negli anni presenti, allo sviluppo sociale e culturale del territorio della costa nord-orientale adriatica ed altresì a preservare le tradizioni delle comunità istriano-dalmate residenti nel territorio nazionale e all'estero;
dall'entrata in vigore della legge tale ricorrenza è stata celebrata da parte delle più alte cariche istituzionali e numerose iniziative sono state poste in essere da quasi tutti i partiti politici; sono state altresì effettuate celebrazioni storiche, iniziative editoriali, trasmissioni televisive volte a rendere sempre più conosciute ai cittadini, soprattutto ai giovani, quelle tragiche vicende che, fino al marzo 2004, sono sempre state volutamente e colpevolmente dimenticate;
la giornata del 10 febbraio deve essere dedicata al ricordo, alla ricerca, alla conoscenza il più possibile vasta della tragedia delle foibe, al fine di istruire in particolare le giovani generazioni sul valore della pace e della concordia tra i popoli, della multietnicità, del rispetto e della fratellanza universale, in un tempo nel quale risorgono odii nazionalistici, ideologici, etnici e religiosi, artificiosamente alimentati anche dalla politica;
purtroppo ancora oggi in Italia c'è chi tende a minimizzare la tragedia delle foibe, come per esempio accaduto qualche giorno fa a Firenze, dove è stata fatta a pezzi la targa di marmo affissa in onore dei martiri delle foibe,
impegna il Governo:
a dare tempestiva e piena attuazione alle disposizioni dell'articolo 1 della legge 30 marzo 2004, n. 92, prevedendo nelle scuole di ogni ordine e grado
– ferma restando l'autonomia delle istituzioni scolastiche – iniziative in ricordo della tragedia delle foibe, della complessa vicenda del confine orientale e del dramma degli esuli, valutando anche la possibilità di un messaggio del ministro della pubblica istruzione a tutti gli alunni, improntato ai temi richiamati in premessa, affinché si superi la contrapposizione politica della memoria e si proceda al riconoscimento della complessità di queste vicende storiche e umane;
a sensibilizzare tutti i mezzi di informazione affinché provvedano a far conoscere la tragedia delle foibe, della vicenda del confine orientale e degli esuli, per troppi anni rimasta sconosciuta in Italia e non contemplata nei libri di storia;
a invitare, in particolare, la concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo a valorizzare la giornata del 10 febbraio attraverso la messa in onda di documentari e opere filmiche dedicate all'argomento;
a sostenere, anche finanziariamente, iniziative volte a valorizzare il patrimonio culturale, storico, letterario ed artistico degli italiani dell'Istria, di Fiume e delle coste dalmate, nonché le associazioni dei giuliano-dalmati presenti su tutto il territorio nazionale che svolgono da sempre un prezioso lavoro di ricerca storica.
(8-00036)
«Frassinetti, Folena, Ghizzoni, Barbieri, Sasso, Razzi, Bono, Froner, De Biasi, Benzoni, Tessitore, Goisis, Costantini».

 

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