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Cantrida (Fiume), una storia lunga un secolo (Voce del Popolo 01giu13)

Primo giugno 1913: nella Fiume austro-ungarica alle ore 17 si sente il fischietto di un arbitro, che sancisce l’inizio della prima partita di calcio ufficiale giocata nello stadio di Cantrida. Oggi, a un secolo esatto di distanza, la città ricorda quel momento storico con un annullo postale speciale, dedicato appunto all’inaugurazione dello stadio. Tutte le lettere, le buste, le cartoline e quant’altro che verranno spedite da Fiume nella giornata di oggi, saranno timbrate con il simbolo che ricorderà l’evento.

L’idea è partita dall’associazione Stato libero di Fiume, che dal 2006 promuove ogni anno la stampa di francobolli commemorativi che ricordano qualche evento importante per il nostro passato. Quest’anno, in collaborazione con le autorità cittadine, sono riusciti a organizzare oltre che classici francobolli, anche delle buste con foto e, appunto, il timbro dell’annullo filatelico, che dopo aver svolto il suo… lavoro nella giornata di oggi, verrà custodito presso il museo filatelico di Zagabria.

Il design dei francobolli è firmato da Ivan Martinaš e oltre alla foto d’epoca dello stadio presenta anche gli stemmi delle squadre che negli anni vi hanno giocato le partite casalinghe: Victoria, Olimpia, Gloria, Fiumana, Kvarner e Rijeka (da sinistra a destra). I francobolli e 150 buste decorate con un’altra foto storica saranno in vendita da lunedì. Saranno reperibili presso la posta principale in Corso.

Zlatko Moranjak, membro della presidenza dello Stato libero di Fiume, ha voluto raccontare come sia nata l’idea di costruire uno stadio nell’area di Cantrida. “Era un mondo molto più semplice quello di 100 anni fa – ha detto –. Non c’erano grandi associazioni politiche che decidevano tutto. L’iniziativa partiva spesso da singoli cittadini volenterosi, e così è stato anche per lo stadio. L’idea venne a un gruppo di maratoneti i quali, allenandosi spesso fra Cantrida e Volosca ed essendo a conoscenza del fatto che nessuno dei campi di calcio del circondario erano adeguati, troppo piccoli o troppo distanti dalla città, videro nella cava di Cantrida un luogo ideale per allestire un impianto di questo tipo.

Questi signori erano Eneo Forempoher, Brana Novaković, Roman Prestini e il sig. Margan. Riuscirono ad accordarsi con il comune di Castua, (a quel tempo il terreno era di proprietà del comune castuano), ma scoprirono che era stato dato in concessione per 10 anni alla ditta ungherese Schwarz & Gregson. Ebbero però la fortuna di trovare un alleato: Miloš Črnjanski. Quest’ultimo, trasferitosi da Novi Sad col desiderio di giocare a calcio, si iscrisse al Victoria. Poco dopo si venne a sapere che Črnjanski era imparentato col direttore generale della ditta, ed è così che nel dicembre del 1912 un’area sufficientemente ampia per la costruzione dell’impianto venne liberata dalle pietre e resa agibile”.

“Una prima partita di prova – ha aggiunto – venne giocata a marzo fra la prima e la seconda squadra del Victoria, mentre il giorno prima, a fine maggio del ’13, si giocò contro una squadra di una nave inglese. Per la partita del primo giugno i biglietti costavano una corona per i posti in tribuna, 80 e 40 fillér per adulti e bambini quelli sulle gradinate. Con grande sorpresa del pubblico, la squadra di casa battè per 3 a 0 gli zagabresi del Građanski. Inziò così la storia dello stadio di Cantrida”.

Moreno Vrancich
“la Voce del Popolo” 1 giugno 2013

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