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Carlo Nobile, sindaco socialista a Capodistria – 24gen13

«Nona, i ga ciapà Carleto!». Inizia così, con le concitate parole del cuginetto di cinque anni, l’autobiografia di Carlo Nobile, fondatore del Partito socialista istriano e sindaco socialista tra il 1921 e il 1922 a Capodistria. Ossia dalla pagina che descrive come venne sequestrato dalla temibile polizia segreta titina Ozna in base a un inverosimile castello di menzogne, accusato addirittura da più parti di essere un «fascista magnagaline». E picchiato, tant’è vero che divenne cieco da un occhio e perse l’udito da un orecchio.

 

Ed è proprio in risposta alle inesattezze e alle menzogne che decise con spirito provocatorio di scrivere «la storia del mio tempo e della mia vita, a fissar sulla carta, ne’ riguardi del nominato Carleto, l’ultima bugia». A raccontare il percorso di vita umano, politico e intellettuale di Carlo Nobile, il volume extra serie numero X dell’Archeografo Triestino edito dalla Società di Minerva L’ultima bugia. Autobiografia di un socialista istriano che verrà presentato alle 17.30 per i Sabati minervali (alla sala Costantinides di palazzo Sartorio a Trieste) dal presidente Gino Pavan e dalla socia Diana De Rosa, autrice dell’introduzione dell’autobiografia firmata da Carlo Nobile.

 

Un diario di bordo dove, nonostante le brutture della guerra, aleggia costante una sottile vena ironica. «Su di lui vi era chi aveva detto bugie che lo avevano ferito. E allora perché non raccontare ancora una bugia, la sua. Una provocazione insita nel titolo stesso, ma anche il bisogno, giunto a tarda età, di riflettere su se stesso», come spiega nella prefazione De Rosa. Gli incontri del sabato della Società di Minerva sono aperti al pubblico con ingresso libero.

 

(fonte “Il Piccolo” 19 gennaio 2013)

 

 

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