Obiettivo di questa straordinaria esposizione è quello di indagare e illustrare gli ultimi dieci anni di attività di Vittòre Carpaccio (dal 1515 al 1525 ca.), considerato il più grande narratore, ‘teatralizzatore’ e vedutista ante-litteram della pittura veneziana, anni che sono segnati da una importante svolta nella sua poetica. In mostra capolavori di grandissima qualità e originalità: dipinti celebri da ritrovare, come il San Giorgio che lotta con il drago di San Giorgio Maggiore, la Pala di Pirano, il Polittico da Pozzale del Cadore o la particolarissima Entrata del podestà Contarini a Capodistria (che nella prospettiva adottata consente allo spettatore un insolito e realistico sguardo sulla città); opere da riscoprire, come il bellissimo Trittico di Santa Fosca; dipinti da scoprire, di fatto mai visti, come la novità assoluta del Padre eterno tra i cherubini da Sirtori, (Lecco). Per un totale di circa cinquanta opere tra dipinti, pale d’altare, disegni, documenti, stampe.
LEGGI L’ARTICOLO