È stata inaugurata a Carpi, sabato 24 marzo, la Stele Martiri delle Foibe, presenti le autorità civili e militari e una qualificata rappresentanza del Comitato Anvgd di Modena, guidata dal suo presidente Gen. Giampaolo Pani. Hanno preso la parola nel corso della cerimonia Giovanni Taurasi, Presidente del Consiglio comunale, Enrico Campedelli, sindaco di Carpi, Emilio Sabattini, presidente della Provincia di Modena, Roberto Cosolini, sindaco di Trieste e Renzo Codarin, Vicepresidente nazionale Anvgd.
Nel suo intervento il sindaco di Trieste Cosolini ha sottolineato che per troppo tempo il dramma delle foibe e dell’esodo è stato relegato a una questione minore dall’Italia che voleva uscire in fretta dalla tragica vicenda della guerra e che considerava quel dramma una questione attinente al solo il confine orientale. A Trieste, invece, la contrapposizione del dolore e della memoria ha creato muri e fratture all’interno della stessa comunità cittadina. Il Giorno del Ricordo è stato il punto di svolta reso possibile grazie all’impegno di tanti e alla sensibilità degli esuli residenti in tutto il Paese. La città giuliana ha potuto finalmente superare il Novecento, secolo nel quale si sono concentrate crude manifestazioni del nazionalismo e del totalitarismo, cominciate con le persecuzioni degli sloveni, con la promulgazione delle leggi razziali e tragicamente finite con l’esistenza di un campo di sterminio sul proprio territorio e con il dramma delle Foibe e dell’esodo. Una folla commossa ha partecipato alla commemorazione cui erano presenti molti sindaci.
Ricordiamo che il Consiglio comunale di Carpi, riunito il 27 ottobre 2011, presenti in questa occasione alcuni esponenti modenesi del Consiglio direttivo dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, aveva discusso un ordine del giorno che chiedeva all’ente locale di impegnarsi a collocare il 10 febbraio 2012 un monumento in pietra carsica in ricordo dei Martiri delle Foibe, e ad avviare un programma di collaborazione con scuole e associazioni per lezioni di approfondimento e di divulgazione. Nel corso di quella seduta il sindaco Enrico Campedelli aveva ricordato che la posa di un monumento «era un impegno preso quando nel febbraio scorso inaugurammo la targa davanti all’ex Campo di Fossoli. Col tempo sono state superate le interpretazioni sbagliate su chi veniva da territori così martoriati: Carpi è cresciuta anche grazie a questi esuli. Il monumento che poseremo diverrà un presidio di riflessione sui temi della democrazia e della pace, della memoria, in un momento storico così complesso per il nostro continente».
Il presidente del Consiglio Giovanni Taurasi, dal canto suo, aveva rievocato il clima di diffidenza della comunità locale verso i profughi e l’indifferenza generale della politica e della società del tempo, per una convergenza di interessi «a sinistra per ideologia, a destra per rimuovere quanto avvenuto prima. Il dialogo, la cultura dell’accoglienza e della non violenza passano attraverso iniziative come queste, che aiutano a riconoscersi in una comunità, grazie anche alla disponibilità dell’interlocutore che abbiamo trovato».
(fonte ”Il Piccolo” / www.gazzettadimodena.it 26 marzo 2012)