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Case a stanieri: Lubiana studia blocco vendita (Il Piccolo 19 feb)

di FRANCO BABICH

LUBIANA È il caso di limitare la vendita di immobili agli stranieri sul Carso sloveno? È un’ipotesi che Lubiana deve ancora valutare. In risposta alle richieste formulate dalle Iniziative civiche per il Carso e per il Litorale, il governo sloveno ha deciso di costituire un gruppo di lavoro interministeriale, guidato dal ministro della Giustizia Ales Zalar, che avrà l’incarico di valutare se e quanto sia opportuno chiedere all’Unione europea il diritto di tutelare le aree di confine – in primo luogo Carso e Litorale – limitando la possibilità di acquisto di case da parte dei cittadini stranieri.

Per rivolgersi a Bruxelles, Lubiana ha tempo fino al primo maggio 2011, quando scadono i sette anni dal giorno dell’entrata del Paese nell’Unione europea. Per gli attivisti delle due Iniziative civiche, non ci sono dubbi: la Slovenia deve seguire l’esempio della Danimarca, che ha attivato queste limitazioni nelle sue regioni meridionali al confine con la Germania. Altrimenti, ammoniscono, si finirà per stravolgere le caratteristiche demografiche e l’identità slovena del territorio. «Il governo non è insensibile al problema sollevato dalle Iniziative civiche, ma vuole muoversi con cautela e buon senso», ha dichiarato il premier sloveno Borut Pahor annunciando la costituzione dell’apposito gruppo di lavoro nel corso della conferenza stampa al termine della riunione settimanale dell’esecutivo. Secondo Pahor, è necessario essere consapevoli dell’importanza della «libera circolazione dei capitali» come uno dei capisaldi dell’Europa comunitaria e nello stesso tempo studiare bene i meccanismi di tutela a disposizione dei Ventisette, senza peraltro dimenticare che in campo immobiliare vale la regola della reciprocià.

Il “caso” è scoppiato alla fine di gennaio, quando le Iniziative civiche per il Carso e per il Litorale hanno inviato una lettera aperta al governo invitandolo a limitare la vendita degli immobili agli stranieri, sulla falsariga di analoghi provvedimenti messi in atto da altri Paesi dell’Unione europea nelle loro aree di confine. Nella lettera si denunciava la penetrazione italiana nel Carso sloveno, a partire dall’esempio di Corgnale (Lokev), presso Sesana, dove nel 2002 vivevano 800 abitanti, tutti cittadini sloveni, e 50 case su 270 erano vuote, mentre nel 2010 gli italiani erano già diventati proprietari di 80 abitazioni. L’interesse degli stranieri per l’acquisto di immobili, inoltre, avrebbe fatto gonfiare i prezzi, e lotti fabbricabili che potevano essere acquistati, solo pochi anni fa, a 15-20 euro al metro quadro, ora costano anche sei volte di più. Questo, secondo le Iniziative civiche per il Carso e per il Litorale, costringe le giovani famiglie a cercare casa altrove, e un problema di mercato diventa anche demografico e identitario.

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