FIUME Altro che leggi di mercato; in Croazia siamo al paradosso.
Ormai da mesi il mercato immobiliare in Dalmazia è praticamente congelato, la compravendita di case e soprattutto di appartamenti è crollata rispetto all’anno scorso anche dell’80-90% e diverse piccole agenzie di mediazione nel settore della casa hanno dovuto alzare bandiera bianca e chiudere i battenti. Eppure sul fronte dei prezzi non si nota il benché minimo arretramento. A seconda delle località e delle zone urbane, i prezzi degli alloggi subito disponibili continuano infatti a stazionare ad «altitudini» assolutamente inaccessibili se rapportate al tenore di vita medio. Nelle ultime settimane a contribuire alla semiparalisi della compravendita di alloggi, siano essi nuovi di zecca o da ristrutturare, hanno notevolmente contribuito le condizioni-capestro imposte dalle banche sui mutui per la casa. In pratica c’è stato un quasi generale aumento dei tassi d’interesse, a cominciare da quelli praticati da «Zaba», ossia Zagrebacka Banka (Gruppo Intesa). Il governo fin qui si è limitato a «deplorare» la voracità dei banchieri e a fare notare la forte sperequazione fra i tassi praticati dagli stessi gruppi bancari in Croazia e altrove in Europa. Ma per il momento, a parte il tremebondo accenno a un eventuale aumento del prelievo fiscale applicato ai superprofitti, non sembrano profilarsi reazioni concrete.
Tornando però alla situazione sul mercato degli alloggi, in tutti i principali centri urbani della costa dalmata – vuoi per effetto diretto della recessione, vuoi per l’incertazza del futuro o per la crescita degli interessi sui mutui – le agenzie immobiliari denunciano la quasi totale cessazione dei passaggi di proprietà. A Spalato, rispetto all’andamento nello stesso periodo dell’anno scorso, le compravendite di appartamenti sono calate del 90%. Eppure, nella zona del centro, il costo medio di un metro quadro di alloggio continua a resistere sui 2.400 euro al metro quadro. Il che significa dovere sborsare o reperire finanziamenti per 144-200 mila euro per abitazioni della quadratura compresa tra i 60 e gli 80 mq. In tempo di crisi, assolutamente fuori portata per la quasi totalità delle tasche. Sempre per quanto riguarda le quadrature medie in palazzine di recente costruzione, un arretramento dei costi lo si nota unicamente per il nuovo rione periferico di Blatine, dove dai 230 mila euro richiesti fino a qualche mese fa si è scesi ultimamente a 170 mila.
Ma in realtà senza effetto pratico e, come testimoniano i mediatori dell’Agenzia Trgostan, senza che ci siano stati segnali di risveglio dell’interesse all’acquisto. Stessi riscontri per i rioni più «nobili» e nelle vicinanze della costa, dove al momento ci sono una quarantina di appartamenti che attendono inquilini. In compenso, anche se si tratta di casi nell’insieme sporadici, qualche acquisto lo si registra nel rione elitario di Meja, dove nelle nuove palazzine «a cascata» con vista mare il costo del metro quadro sale fino a 5 mila euro. Un riscontro più che eloquente sul progressivo allargarsi della forbice della sperequazione sociale in Croazia. Da aggiungere, infine, che quanto riferito a Spalato può ritenersi emblematico per tutto il resto dei centri dalmati. Con due soli estremi: a Ragusa (Dubrovnik) in zona centro il costo medio di un metro quadro non è neppure immaginabile al disotto dei 3.500 euro ma a Sebenico, sempre in centro, è possibile reperire una quadratura di alloggio identica a non più di 1.600. (f.r.)