Dopo la decisione di “pensionare” quattro vescovi compromessi con l’ultranazionalismo, il vescovo di Veglia, Valter Župan, quello di Gospic-Senji, Mile Bogovic, quello di Sebenico, Ante Ivas e l’ordinario militare Jurj Jezerinc, anche l’autorità dell’arcivescovo di Zagabria, cardinale Josip Bozanic, sarà notevolmente diminuita. Da fonti vaticane, infatti, sul capo del cardinale Bozanic pesa la pessima gestione dell’affare Dajla, il monastero istriano conteso tra la diocesi di Pola-Parenzo, i frati benedettini di Praglia e lo Stato croato e sembra, inoltre, che a Papa Francesco non sia piaciuta neppure la decisione di rinnovare l’immobile dell’arcidiocesi della capitale croata con una spesa faraonica che poco si addice vuoi allo spirito del Pontefice.