D’accordo che l’undicesima edizione di èStoria, che prende il via domani ed entra nel vivo venerdì, per concludersi domenica, è dedicata ai giovani, ma ciò non significa che non proponga percorsi diversi. Come, ad esempio, quelli dedicati alla Grande guerra o come gli appuntamenti che al centro hanno l’altro conflitto mondiale. È il caso degli incontri con Aldo Cazzullo. Il suo nuovo libro, “Possa il mio sangue servire” (Rizzoli, pagg. 403, euro 19), si occupa di “Uomini e donne della Resistenza”, come recita il suo sottotitolo: sarà presentato domenica [24 maggio, ndr], alle 10.30, a Palazzo De Bassa di Gorizia. […] «A Trieste c’è stata la Risiera di San Sabba e ci sono state le foibe, di cui troppo spesso si è taciuto. E anch’io ho potuto apprendere delle foibe soltanto a 21 anni, grazie a un ragazzo che ho conosciuto all’università di Torino: a scuola nessuno me ne aveva parlato. Ecco, le atrocità di quegli anni a Trieste sono, se possibile, ancora più gravi; e i triestini hanno dato prove di forza morale che sono patrimonio della città. Quella dignità che dimostrarono non può andare dispersa. Ogni generazione ha una guerra da combattere. […] L’Italia ha potenzialità enormi. E lo dico pensando proprio alle potenzialità di Trieste, città che amo moltissimo e dove torno appena posso».
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